JESI – Non solo la Befana, con la tradizione delle calze piene di dolci da distribuire ai bambini buoni, ma anche tanti palloncini colorati (rigorosamente ecosostenibili perché pure la Befana jesina è diventata politicamente corretta ed eco-friendly) e un clima di festa e di condivisione sul tema della pace. Universalmente riconosciuto come necessario e imprescindibile. È stata una Giornata della Pace all’insegna davvero della condivisione quella di oggi, come sempre da tradizione per l’Epifania a Jesi, grazie all’organizzazione della Consulta per la Pace, del Comune e dell’Avis. Tanti bambini, tante famiglie. Il futuro. Una grande partecipazione, complice la bella giornata di sole, che ha permesso di prendere parte al corteo partito da piazza Pergolesi e che si è snodato lungo corso Matteotti, con la Banda musicale “G.B.Pergolesi” Città di Jesi in testa, fino al capolinea di piazza Federico II dove il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ha accolto i partecipanti.
«È importante ragionare insieme sulla pace, è necessario attivare le diplomazie e lanciamo questo messaggio proprio da piazza Federico II, dove il nostro (l’Imperatore) seppe far prevalere la diplomazia alla guerra». Insieme, rivolto anche all’assessore alle Pari Opportunità del vicino Comune di Chiaravalle Cinzia Caimmi. «Sottolineo anche la presenza del comune di Chiaravalle perché stiamo cercando di organizzare una Consulta per la pace che abbia come riferimento un territorio più ampio per ragionare insieme sulla pace». Poi il primo cittadino ha fatto riferimento ai tanti bambini presenti, la più bella testimonianza del desiderio di pace e anche un invito agli educatori scolastici, affinché non facciano solo studiare la storia ma contribuiscano a educare gli alunni alla pace.
Presenti ad allietare la giornata anche le giovanissime della Asd Fantasy Twirling e Asd Libertas, oltre alle attesissime Befane con i loro dolcini e caramelle. La chiusura della giornata della Pace, al teatro Pergolesi per lo spettacolo “Il Cantiere dei sogni” inscenato dalla Compagnia teatrale della Lega del Filo d’oro. Non solo messaggi di pace, ma anche di inclusione e di solidarietà.