JESI – La Giunta comunale ha adottato la proposta di Piano Urbano della Mobilità Sostenibile per la città di Jesi. Ora verrà avviata la procedura di valutazione ambientale strategica dello stesso presso la Provincia mentre del Piano, una volta pubblicati l’avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche e gli elaborati sul sito web del Comune, per 60 giorni chiunque potrà prendere visione presentando in merito le proprie osservazioni in forma scritta. «Il Pums – ha garantito l’assessora alla mobilità Cinzia Napolitano – indica degli obiettivi da raggiungere: quali siano gli strumenti per arrivarci lo si definirà nel corso dell’iter e insieme ai cittadini, senza alcuna imposizione. Solo in seguito, e una volta eventualmente accolti suggerimenti e indicazioni, sarà approvato».
Oltre 21 milioni di euro di spesa, dei quali quasi 6,8 per 39 rotatorie nuove o da modificare lavorando sulle presenti. Poco più di 10 milioni invece servirebbero per intervenire sulle tratte stradali. Sono valutazioni e stime del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile in merito ai problemi della viabilità cittadina. Ci sono gli eterni sogni: il collegamento fra viale del Lavoro e via Erbarella (l’Asse nord) e un nuovo bypass che colleghi via del Verziere, evitandone la strettoia, all’uscita verso la provinciale Sp362 per Filottrano e Macerata, all’altezza della rotatoria di via Marconi. Idee però a medio e lungo termine e con «priorità bassa».
Nel breve termine e con priorità alta è invece sulla strozzatura di via Cupramontana, in cui si va ad infilare a ovest viale della Vittoria, che si può intervenire. Anche se il Comune sembrava aver abbandonato l’idea, tanto da aver inserito nel piano dei beni da vendere la metà di Villa Federici che era stata acquistata allo scopo. Ma fra i suggerimenti del nuovo Pums spunta la riproposizione di questa ipotesi: nel breve si stima che basterebbero 40 mila euro per arretrare il più possibile la recinzione della villa che chiude la strada, permettendo il doppio senso di marcia anche a costo di sopprimere per un breve tratto i marciapiedi. Va detto che si tratta, come specificato dall’amministrazione, «non di prescrizioni ma di una serie di scenari da approfondire con progetti di dettaglio».
«Gli interventi previsti nel quadro progettuale- viene precisato – saranno da valutare nel dettaglio, sulla base delle scelte che l’Amministrazione vorrà attuare nei prossimi anni in merito alla programmazione economica, urbanistica e viabilistica ed attraverso l’elaborazione di successivi piani di settore».
Il Viale della Vittoria, secondo il Pums, sconta una «forte limitazione alla capacità di deflusso», a causa di semafori e sosta a bordo strada. Quindi si suggeriscono rotatorie alle intersezioni principali, obbligo di svolta a destra alle secondarie, riduzione a una sola corsia per senso di marcia invece delle attuali due, itinerari ciclabili in entrambe le direzioni. «La capacità complessiva – si stima- passerebbe ad almeno 800- 1.000 veicoli l’ora per senso di marcia, invece degli attuali 500». Una rotatoria dovrebbe sorgere anche all’altezza dell’Arco Clementino: inversione del senso di marcia attuale di via Vittorio Veneto davanti al monumento e doppio senso in viale Cavallotti fra l’Arco e l’incrocio con via Cupramontana- viale della Vittoria (rotatoria anche qui). Anello di circolazione da invertire anche fra via Setificio, via San Giuseppe e via Garibaldi, con istituzione di una zona dal limite di velocità a 30 chilometri orari «per migliorare la vivibilità del quartiere. La realizzazione di rotatorie e intersezioni rialzate dovrebbe indurre “naturalmente” gli automobilisti al rispetto dei limiti». Altre “zone 30” dovrebbero secondo il Pums sorgere in un tratto di via Roma; nell’area delimitata dalle vie Verdi, Papa Giovanni XXIII, della Vittoria e Cavallotti; nella zona circoscritta dalle vie Papa Giovanni XXIII, Sanzio, San Pietro Martire, della Vittoria. In centro storico, unione e allargamento delle attuali tre distinte Ztl presenti in un’unica grande zona a traffico limitato.