Jesi-Fabriano

Pista ciclabile, l’anello della discordia fra le scuole

Partiranno in primavera i lavori di realizzazione del tracciato a disposizione delle biciclette che si snoderà fra via Tabano, viale Martin Luther King, viale Verdi. Mugugnano i residenti

Per il Comune di Jesi un milione e 200 mila euro di mancati versamenti

JESI – L’incontro fra cittadini e giunta c’è già stato, ma di soluzioni alternative, al momento, non ve ne sono. Dunque, l’anello ciclabile che collegherà cinque scuole, snodandosi fra via Tabano, via King e viale Verdi, si farà, al netto di alcuni possibili aggiustamenti suggeriti dai residenti della zona all’amministrazione comunale. Si è comunque stabilito che l’opera sarà inizialmente provvisoria in modo da intervenire qualora vi fossero criticità. Il sindaco Massimo Bacci, del resto, è stato categorico: la cosiddetta mobilità lenta è una priorità del mandato.

Interamente finanziato dal Ministero dell’Ambiente, partirà in primavera l’intervento che interessa oltre 3,5 chilometri. «Andrà a completare un ampio anello circolare che metterà in rete, ed in piena sicurezza per chi sceglie la bici, questa zona della città con i giardini pubblici e il centro – fanno sapere dal Comune -. Oltre ai residenti del quartiere, la pista sarà a servizio di due primarie, come la Collodi e la Cappannini, due istituti superiori, come il Liceo Scientifico e il Cuppari, la futura Lorenzini prevista in Via Schweitzer, senza contare le due materne Sbriscia e Rodari».

In Via Tabano, entrando nel dettaglio, il nuovo tratto di ciclabile si raccorderà con la pista già parzialmente esistente di fronte all’edicola che poi prosegue in via Campolungo – via Fausto Coppi – via Grecia. Scenderà su entrambe le carreggiate, delimitata e colorata, così da renderla pienamente visibile ai veicoli. Arrivando in viale Martin Luther King, dove al momento vi sono le resistenze più forti da parte dei cittadini, la soluzione proposta dai progettisti dello Studio Brau (Battistelli Rocchegiani Architettura Urbanistica) prevede di ridimensionare la sede stradale, coniugando marciapiedi, pista ciclabile, parcheggi e carreggiata per i veicoli, «in maniera idonea a garantire una corretta circolazione per tutti – puntualizza ancora l’amministrazione -. In particolare la sede stradale, di quasi 4,5 metri, resterà più ampia delle normali strade per assicurare un transito più che regolare senza invitare a premere troppo sull’acceleratore come purtroppo oggi si registra.

I rendering della nuova pista ciclabile di Jesi realizzati dal Comune

In tale zona non è sfuggito ai progettista la doppia problematica legata alla sosta selvaggia all’entrata e all’uscita delle scuole Cappannini e Rodari e l’intralcio della sosta nell’attigua via Paladini. Si farà fronte a tali criticità realizzando un parcheggio nell’area verde vicino al mercatino, capace di ospitare ben 40 veicoli. Nella stessa Via Paladini, poi, la sosta sarà consentita solo in un lato della strada, quello in prossimità delle attività commerciali».

La pista ciclabile, invece, proseguirà fino al Cappannini, per poi entrare nell’area degli impianti sportivi ed uscire in prossimità del palazzetto della scherma. Da qui, attraversata via Solazzi, il percorso si snoderà dietro il Collodi e nell’area dell’ex Lorenzini fino a sbucare in via San Francesco, in prossimità dell’incrocio con la stradina pedonale che raggiunge viale Verdi. Fino ai giardini pubblici, così da chiudere l’anello.

Circa ottanta le firme raccolte per dire no al tracciato lungo via King. A sottoscrivere la lettera aperta, inviata al sindaco Massimo Bacci e all’assessore all’ambiente, Cinzia Napolitano, appunto, i residenti della zona, che temono disagi e intasamenti soprattutto all’uscita delle scuole, con conseguente aumento dell’inquinamento (leggi l’articolo). In replica, l’assessore Napolitano ha suggerito ai firmatari dell’istanza di fidarsi (leggi l’articolo).