Jesi-Fabriano

Jesi, l’hotel Federico II riparte. Pieralisi: «Non abbiamo mai chiuso per nostra volontà»

La proprietà della struttura alberghiera è pronta a tornare all’attività ordinaria. «Lo stop ci è stato imposto dal Covid, non è stata una nostra scelta». Critiche al sindacato

L'Hotel Federico II di Jesi

JESI – «L’Hotel Federico II non ha mai chiuso. Lo stop all’attività ordinaria ci è stato imposto dalle restrizioni Covid. Non è stata una nostra scelta. Senza l’aiuto di nessuno, come al solito, ci stiamo organizzando per ripartire». Gabriele Pieralisi, ex amministratore delegato dell’hotel Federico II, prova a fare chiarezza sulla vicenda dell’importante struttura alberghiera della Vallesina e delle Marche, che da qualche giorno sta riprendendo ad accogliere clientela. E non lesina critiche alla Cgil, «che dovrebbe tutelare i dipendenti, non metterli contro i datori di lavoro. Un atteggiamento inaccettabile».

L’Hotel Federico II, fra i punti di riferimento regionale per l’accoglienza di alto livello, è in liquidazione dallo scorso dicembre. Circa 50 i dipendenti diretti. Una struttura che, come tutte in Italia, ha subito pesantemente gli effetti del Covid.

«Dovevamo riaprire già a marzo, avevamo diverse prenotazioni – ricorda Pieralisi -. Poi, il ritorno in zona rossa ci ha nuovamente bloccato. In questo periodo, seppur ridimensionati, siamo rimasti aperti, a partire dal ricevimento. Nonostante il turismo fosse completamente fermo. Abbiamo rispettato contratti, rinnovato convenzioni e risposto ai clienti. E abbiamo anche utilizzato gli ammortizzatori sociali, come tutti gli altri hotel, dopo aver versato contributi per oltre trent’anni e non aver mai chiesto niente a nessuno. Non abbiamo mai chiuso per nostra volontà. Sappiamo bene che questo albergo, considerato l’impoverimento finanziario della Vallesina degli ultimi anni, è leggermente sovradimensionato, ma ci teniamo a preservare la continuità aziendale. Ora, grazie al Rally dell’Adriatico, abbiamo una buona occupazione delle camere. Poi ci sarà il giro d’Italia femminile e stiamo ricevendo prenotazioni di gruppi. Insomma, contiamo di tornare presto all’attività ordinaria. Stiamo facendo investimenti importanti, ad esempio sulla piscina, che contiamo di riattivare a breve. Il ritorno in zona gialla ci faciliterà, ci auguriamo di non dover ancora fronteggiare un peggioramento della situazione pandemica. Il funzionamento del piano vaccinale, dopo una partenza complessa, ci fa ben sperare».

Gabriele Pieralisi (foto Binci)
Gabriele Pieralisi (foto Binci)

Tesi i rapporti con la Cgil. «Vorrei chiarire che il Federico II non è stato riaperto dall’assessore regionale Aguzzi, né dal sindaco di Jesi, né tanto meno da Carlo Cotichelli della Cgil – sottolinea Pieralisi – I soldi ce li stiamo mettendo noi, come sempre. Anche se l’attività era ferma, non per colpa nostra, gli impegni venivano onorati lo stesso. Il sindacato ci ha accusato di non esserci presentati agli incontri, ma dovrebbe sapere che il rappresentante legale della società è il liquidatore, non la proprietà. E la liquidazione in bonis è una nostra scelta, per valutare tutte le possibilità: procedimento che non preclude affatto l’attività ordinaria. Non è un negozio che abbassa definitivamente la saracinesca, in buona sostanza. Cotichelli dovrebbe saperlo. Considerati i rapporti, ad ogni modo, la proprietà non andrà agli incontri con la Cgil. Ci hanno persino accusato di non aver più visto i dipendenti da otto mesi. Cosa avremmo dovuto fare? Andare a casa di ciascuno dei lavoratori? Mi sembra il solito attacco gratuito al datore di lavoro, che non agevola la risoluzione delle problematiche».

Diverse le ipotesi per il futuro. «Abbiamo ricevuto offerte per la gestione e per la cessione – evidenzia Gabriele Pieralisi -. Dal canto nostro, stiamo effettuando degli investimenti per ripartire. Nel contempo, ci guardiamo attorno. Non abbiamo ancora preso una decisione. Ribadisco, ci interessa la continuità aziendale, vorremmo che il Federico II resti un punto di riferimento per Jesi e la Vallesina. Solo così riusciremo a tutelare l’occupazione dei nostri collaboratori. Siamo certi di riuscirci. E faremo tutto ciò senza l’aiuto di nessuno, come è sempre accaduto. Da maggio, salvo provvedimenti governativi, torneremo all’attività quotidiana e ordinaria».

Il direttore generale dell’hotel Federico II, Andrea Ferrari Acciajoli

«Ora è il momento della ripartenza – dichiara il direttore generale dell’hotel Federico II, Andrea Ferrari Acciajoli – . Adesso è importante decostruire la tradizionale mentalità di servizio per ricostruirla e rinnovarla seguendo i nuovi business models dettati dalla pandemia. Innovazione, cultura dell’ospitalità ed efficacia nella promozione saranno le parole d’ordine. Coinvolgendo il nostro territorio».