JESI – Dipinti colorati che riempiono la sala d’allegria, pipe, riproduzioni di animali: gatti e topolini, cagnolini, galli, pesci, passerotti, tartarughe. Composizioni disegnate mettendo assieme sassi, conchiglie, pezzi legno. Anche un volto di Madonna in ferro. «L’ho promesso a Roberto Mancini, conosco il padre Aldo e lui da quand’era bambino». Ci sono tutte la creatività e la passione di Enrico Boccacci nel fantasmagorico bazar di oggetti che ti accoglie in casa sua. «La mia soddisfazione – spiega il signor Boccacci – è poter dire e mostrare, dopo 45 anni di lavoro da artigiano, idraulico, di essere in grado con le mie mani anche di realizzare tutto questo, apparentemente così lontano da quella che è stata la mia professione per gran parte della vita».
Un mestiere, quello di idraulico di qualità esercitato da Enrico Boccacci dal 1968 alla pensione nel 2013 e certificato, sul muro del garage laboratorio dove ci accoglie a casa sua, da articoli di giornale e dal Diploma di merito di Maestro d’Arte che gli è stato conferito.
«La passione per fare anche altro e creare piccoli e grandi oggetti con la mia manualità, l’ho sempre avuta- racconta Boccacci – e ho iniziato pian piano a esercitarla sempre più. Ne sono venuti questi oggetti, di tutti i tipi, spesso realizzati con materiali di recupero, trovati per la strada o magari raccolti in spiaggia. È così: mi capita di vedere un pezzo di tronco lasciato a terra dalla marea, oppure sassi o conchiglie particolari. O ancora mi stimola la forma di un pezzo di metallo da recuperare. Ne nascono statue e statuine, oggetti e oggettini d’arredo, portafortuna da regalare agli amici, anelli, monili. Mercatini? Ci ho anche provato un paio di volte, con un bel successo. Ma ho preso troppo freddo stando ore all’aperto, meglio la soddisfazione di lavorare qui in garage e vedere poi il sorriso e l’apprezzamento degli amici quando vedono quello che ne è venuto fuori». E l’omaggio più apprezzato e commovente, quello appeso al muro di qualche anno fa e arrivato dalla nipotina, col disegno e il grazie al nonno per tutto quello che ha saputo creare e donare.
«Mola, trapano e sega a mano gli attrezzi che utilizzo, colla. Non uso molto altro – spiega Boccacci – seguo l’istinto e ciò che mi viene in mente al momento. E così per un periodo mi specializzo nel realizzare pipe, in un altro ancora prendo matita e colori e passo al disegno. E quando vedo che c’è chi apprezza, posso dirmi soddisfatto: “niente male, dopo 45 anni da idraulico!”».