Jesi-Fabriano

Igiene urbana, un servizio da 5 milioni di euro

Questa è la cifra che il Comune spende annualmente per la raccolta dei rifiuti, la pulizia di strade e parchi. Cambiamenti in vista con l'avvio della gestione integrata provinciale del settore

Raccolta differenziata rifiuti

JESI – Cinque milioni di euro. È la cifra che il Comune spende annualmente per la gestione dei rifiuti. In attesa dell’attivazione del gestore unico provinciale, che tante perplessità sta suscitando in città per timore di un incremento dei costi, l’amministrazione Bacci ha prorogato per tutto il 2018 il contratto di servizio con la municipalizzata Jesiservizi, facendo una ricognizione complessiva dei costi.

Così verrà ripartita la spesa durante l’anno, il cui totale è di  5.034.906 (IVA compresa):
– euro 4.543.700,00 (al netto di IVA 10%) per i servizi di raccolta, trasporto, invio a selezione per il recupero e smaltimento dei rifiuti, pulizia e lavaggio del suolo pubblico, ivi compresa la pulizia delle griglie, caditoie, grate stradali e relativi pozzetti
– euro 13.800,00 (al netto di IVA 22%) per il servizio di pulizia servizi igienici pubblici, derattizzazione e disinfestazione da zanzare
– euro 16.393,44 (al netto di IVA 22%) per i servizi di pulizia fiere e mercati straordinari

Il corrispettivo include l’avvio del servizio di raccolta porta a porta in zona Zipa, da attivare entro l’anno. «Data la specificità dell’area, caratterizzata da grande traffico nelle ore diurne e quasi totale assenza durante il periodo notturno con conseguente scarso controllo della zona – evidenzia la Giunta -, si ritiene che il sistema porta a porta possa comportare una riduzione cospicua degli abbandoni e dei conferimenti illeciti che avvengono soprattutto di notte». L’obiettivo ultimo è chiaramente quello di potenziare la raccolta differenziata anche nelle zone del territorio comunale attualmente non servite, «in modo da assicurare che il raggiungimento e superamento dell’obiettivo del 65% di rifiuti complessivamente riciclati permanga nel tempo, così da beneficiare della riduzione del tributo speciale per il deposito in discarica (la cosiddetta “ecotassa”) liberando risorse da investire in ulteriori interventi nel settore ambientale».