JESI – Un passivo di oltre un milione di euro. Così si è chiuso il bilancio consolidato 2018 del Comune. Nessuna preoccupazione, secondo l’amministrazione. Ma c’è chi non è dello stesso parere.
«Questa maggioranza – tuona il consigliere comunale del Pd, Andrea Binci – ha approvato il bilancio consolidato 2018 con una rovinosa perdita di oltre un milione di euro (- 1.185,987,70 per l’esattezza) senza riuscire a spiegare il perché. Purtroppo quello che emerge dal conto economico di competenza fa il bis con quello dello scorso anno, in cui si registrava una perdita analoga di un milione di euro circa, un trend che si consolida quindi nel corso degli anni. A tale risultato ha contribuito in particolare il bilancio del Comune di Jesi, piuttosto che le sue partecipate, infatti in sede di rendiconto il conto economico di competenza 2018 del Comune chiudeva con oltre un milione di perdita. In quella sede avevamo evidenziato il calo del gettito IMU e TASI, dei canoni di affitto da riscuotere, oltre che dei problemi di riscossione dell’evasione tributaria accertata. Oltre alle preoccupazioni evidenziate per il bilancio consolidato, riteniamo che questa amministrazione comunale stia aumentano l’indebitamento dell’Ente oltre misura, visto che in sede di commissione è stata evidenziata la deliberazione di ben 7 milioni di euro di nuovi mutui dall’inizio dell’anno».
A detta del Pd, «il Comune infatti non appena è stato tolto il tappo del patto di stabilità, che limitava l’accensione di nuovi mutui, ha pensato bene di intraprendere questa politica espansiva, che non ha coinvolto solo il bilancio comunale ma anche le sue partecipate dirette, in barba alla tanto sventolata diminuzione del debito comunale. Ovviamente adesso, dopo sette anni che amministrano, ci diranno che la perdita del 2018 è colpa delle precedenti amministrazioni, che loro il debito invece lo avevano ridotto, ma resta un fatto che il Comune da inizio anno è più indebitato di prima e l’ultimo anno ha chiuso con una perdita di un milione di euro».
La replica del sindaco Massimo Bacci: «Bisogna sempre pensare al passato prossimo – evidenzia -. La natura di questa perdita è influenzata dagli ammortamenti derivanti dalla decisione di inserire in bilancio, nel 1997, il valore di alcuni immobili di proprietà comunale a seguito di una ricognizione. Tanto per dire, avremmo un utile di tre milioni se fossero state compiute scelte differenti 22 anni fa».