Jesi-Fabriano

Jesi, immobili in vendita per 7 milioni di euro

L'amministrazione comunale ha approvato il piano delle alienazioni dei beni di proprietà per il 2018, risorse indispensabili per realizzare opere pubbliche

Una vista di Jesi dalle ex Carceri
Una vista di Jesi dalle ex Carceri con il cimitero "piramide" sullo sfondo

JESI – Ammonta a 7,4 milioni di euro il piano delle alienazioni 2018 del Comune. Cifra, chiaramente ipotetica (ricavata dalla somma dei beni in vendita), a cui andrebbero sommati ulteriori 1,6 milioni preventivati per l’anno successivo (il 2019). Assieme agli oneri di urbanizzazione infatti, che negli ultimi anni sono drasticamente diminuiti a causa della crisi edilizia, queste sono le uniche risorse su cui un Comune può contare per poter pianificare manutenzioni straordinarie e nuove opere pubbliche.

Trentatré gli immobili inseriti nell’elenco 2018 delle alienazioni. I principali sono i locali che ospitano l’ufficio anagrafe, valutati 780 mila euro, e l’edificio municipale di piazza Spontini (990 mila euro). C’è poi il complesso sant’Agostino, per un valore di 1,5 milioni di euro, e il lotto riguardante il San Martino, per il quale è programmato l’autorecupero. In vendita inoltre una porzione di villa Federici (373 mila euro), in viale Cavallotti, l’ex scuola di Colle Pacifico e il canile di Montecarotto, oltre al capannone di via Politi che ospitava il centro sociale Tnt (240 mila euro), la casa colonica ed annessi agricoli dell’ormai ex azienda agraria comunale Arca Felice (238 mila euro) ed i terreni (168 mila euro). In lista quindi aree agricole, appartamenti, magazzini e garage e persino una multiproprietà a Palau, in Sardegna (22 mila euro).

Quattro invece gli immobili da vendere nel 2019: un appartamento in viale Papa Giovanni XXIII, porzioni di terreno in zona Piccitù e due lotti del complesso San Martino.

«L’inserimento degli immobili nel piano ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile, fatto salvo il rispetto delle tutele di natura storico-artistica, archeologica, architettonica e paesaggistico ambientale», si legge nella annessa delibera di Giunta. Ora inizia la parte più complicata: trovare gli acquirenti.