JESI – Vicenda Imr ex Caterpillar, questa mattina 10 aprile nello stabilimento di via Roncaglia l’incontro tra la multinazionale che ha acquisito il sito e i sindacati, dopo che la prima ha rivisto al netto ribasso (da 92 a 65) le previsioni occupazionali e comunicato l’avvio delle procedure di mobilità per 20 persone. Alla fine, i sindacati parlano di «minima apertura sul piano industriale, un piccolo, minimo passo indietro, dicendo che riapriranno a una discussione che coinvolge tutti i lavoratori previsti. Ma noi – spiega Sara Galassi, segretaria regionale Fiom Cgil – non ci fidiamo più e vogliamo che la questione torni a essere trattata al Ministero. Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, sulla scia della richiesta in tal senso dell’assessore regionale Stefano Aguzzi, ha inviato una ulteriore lettera di sollecito in tal senso». Azienda e sindacati torneranno a vedersi il 28 aprile. «Imr si è presa due settimane per fare le sue verifiche, per noi – dice Galassi – va rispettato il piano industriale per quello che era».
Riferiscono i rappresentanti del sindacato: «Imr ci ha presentato nuove slide, dove prevedono entro il 2027 l’occupazione di 70 lavoratori. L’abbiamo rimandato al mittente, ci devono presentare un piano che vede comunque coinvolti 92 lavoratori. Vogliamo la ricollocazione di tutti e in tempi più brevi». Spiega Galassi: «Rimaniamo con tutte le nostre perplessità. Quanto alle mobilità, per noi dovrà essere una procedura esclusivamente su base volontaria, nessun licenziamento coatto. Ma significa che se 5 ne escono, altrettanti ne devono entrare, non se ne ricollocano 92 meno 5. A cuore la salvaguardia dei lavoratori e di questo sito produttivo così importante per la città e tutti». Inoltre, «chiesto un ristoro per i lavoratori che, in questi tre anni, hanno fatto ricorso ai loro Tfr. Nel caso di un ulteriore anno di cassa, l’azienda mette una integrazione salariale più alta».