JESI – «È un primo passo che mette a disposizione un servizio importante nel quartiere dove maggiori saranno i disagi per i lavori su ponte San Carlo. Il nuovo dovrà essere terminato entro la fine del 2024. Concluse, senza rinvenimenti, le verifiche dell’eventuale presenza di ordigni bellici nell’area dei lavori, si procederà allo spostamento dal ponte dei sottoservizi. Dopo la metà di agosto la chiusura del San Carlo per l’abbattimento: contiamo di sperimentare le modifiche alla viabilità che comporterà prima dell’inizio delle scuole». Così il sindaco Lorenzo Fiordelmondo questa mattina 10 maggio, inaugurando nel quartiere di Minonna il Dispensario farmaceutico attivato per far fronte, principalmente, all’isolamento che la zona e le frazioni adicenti si troveranno ad affrontare quando, dall’autunno prossimo e di lì per almeno un anno e mezzo, l’attuale ponte San Carlo sarà stato abbattuto e il nuovo non sarà ancora stato completato. Presenti al taglio del nastro, insieme al sindaco, Roberto Governatori, titolare della Farmacia Grammercato del Prato cui la gestione del Dispensario è stata affidata, l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni e il parroco di Sant’Antonio Abate,la chiesa di Minonna, don Andrea Coacci. «Confidiamo – ha detto don Andrea – che questo luogo diventi dispensario non solo di farmaci ma anche di sollievo».
Quanto all’idea del guado provvisorio oltre l’Esino per il periodo dei lavori, che era stata ventilata da progettista, azienda e amministrazione per alleviare i disagi della chiusura consentendo il passaggio del fiume – in condizioni di portata limitata – sfruttando la futura strada di cantiere, Fiordelmondo allontana l’ipotesi: «È sicuramente la soluzione più difficile, ci stiamo organizzando con diversi tavoli di confronto anche su questo, con tutti i soggetti e gli enti coinvolti nelle problematiche, e attualmente quella del guado è di certo cosa molto, molto complicata da realizzare. Finito qui saremo già oggi in Comune per un incontro sul tema del trasporto pubblico da organizzare per il periodo dei lavori, magari con il coinvolgimento di mezzi e risorse di JesiServizi oppure con un accordo per un ampliamento con gli attuali gestori del servizio».
Il Dispensario è formalmente attivo dal 4 maggio scorso, sarà aperto fino a tutto il prossimo mese di agosto nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8,30 alle 13. E poi da settembre dal lunedì al venerdì con orari dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30. La sua apertura è stata autorizzata dall’Ast, su richiesta del Comune. Per il Dispensario è stata individuata la sede in via Minonna 35, nel complesso che ospita al centro del quartiere diversi esercizi commerciali. La Giunta ne aveva chiesto l’istituzione ad Azienda Sanitaria Territoriale, Agenzia Regionale Sanitaria e Ordine Provinciale dei Farmacisti, facendo leva sul fatto che da oltre dieci anni, e a prescindere dalla più recente questione San Carlo, la richiesta di una farmacia a Minonna era stata effettuata «in considerazione del recente sviluppo urbanistico del nucleo abitato e tenuto conto della vicinanza delle frazioni di Mazzangrugno e Castelrosino nonché delle zone rurali di Montegranale, Cannuccia e Gangalia». Ma da allora, pur accolta l’istanza del Comune, non se ne era fatto nulla e a dispetto di tre interpelli espletati, senza risultato, la sede di Minonna risultava ancora vacante. Il Dispensario «cesserà la propria attività nel momento in cui sarà aperta la sede farmaceutica n.11, attualmente vacante, del Comune di Jesi e ubicata presso il quartiere Minonna» spiega l’Ast.
Con la demolizione del San Carlo, non solo Minonna e le frazioni vicine ma anche lo svincolo Jesi Centro della SS76 e la provinciale per Filottrano e Macerata resteranno privi del più diretto collegamento oltre l’Esino col centro urbano. I tragitti dovranno sfruttare la stessa SS76 o il passaggio da Piandelmedico, con tanti chilometri in più. Già dalla primavera 2018, quando il transito sul San Carlo è stato vietato ai mezzi pesanti per motivi di sicurezza, i collegamenti si sono complicati per attività economiche e anche veicoli di soccorso come quelli dei vigili del fuoco. I lavori per demolizione e ricostruzione sono stati affidati per 6,4 milioni di euro.