Jesi-Fabriano

Jesi, inganna un 50enne bulgaro con la vendita di un motore Alfa Romeo: denunciata truffatrice seriale

Circa 40 i truffatori stanati ed indagati dalla polizia giudiziaria del Commissariato di Jesi in appena dieci mesi con recupero anche di ingenti di somme di denaro

JESI – Nella giornata di ieri 23 luglio al termine dell’attività investigativa il personale di polizia giudiziaria del Commissariato di Jesi, alla guida del Dirigente Vice Questore Paolo Arena, ha deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente una 36enne napoletana con precedenti di polizia per il reato di truffa.

Il 5 luglio scorso la parte offesa, un cittadino bulgaro 50enne, in sede di querela aveva riferito di aver notato, navigando nel web, un annuncio di una ditta relativo alla vendita di un motore per auto Alfa Romeo al prezzo di euro 1.500 e essendo interessata all’acquisto contattava il venditore tramite utenza cellulare indicata nel sito. Dopo uno scambio di messaggi via whatsApp, veniva concordato il pagamento a mezzo bonifico su un Iban. Una volta effettuato il bonifico, passati alcuni giorni, senza che ricevesse alcunché, la vittima contattava al cellulare il venditore e quest’ultimo dapprima accampava pretestuosamente delle scuse, attribuendo la responsabilità del tutto agli addetti alla consegna , poi non rispondeva più alle chiamate.

Gli accertamenti degli investigatori presso il Banco Bilbao Vizcaya Argentario , permettevano di appurare che il conto corrente associato all’iban nel quale era confluita la somma di 1.500 euro, risultava intestato ad una donna partenopea gravata da numerosi precedenti di polizia per associazione per delinquere finalizzata alla truffa, frode informatica, tratta in arresto per riciclaggio con collegamenti con consorterie criminali del luogo. Pertanto, tramite la Polizia del posto, su delega di questo Commissariato, si procedeva al suo deferimento in stato di libertà all’AG competente per truffa.

Circa 40 i truffatori stanati ed indagati dalla polizia giudiziaria del Commissariato in appena dieci mesi con recupero anche di ingenti di somme di denaro in alcune circostanze in cui si è agito tempestivamente. La truffa costituisce ormai la nuova frontiera del crimine “da remoto”, considerata la possibilità di operare indisturbati da casa davanti ad un pc o smartphone. Il Dirigente del Commissariato raccomanda: di controllare attentamente l’indirizzo del sito web agendo solo sulla piattaforma ufficiale, di non cliccare su link sconosciuti, diffidare di richieste troppo convenienti, controllare le recensioni e riscontrare eventuali dubbi contattando direttamente la Polizia di Stato.

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