Jesi-Fabriano

Jesi, iniziata la demolizione di ponte San Carlo

Intanto sul tema del soccorso sanitario a ponte chiuso che è stato sollevato da Matteo Sorana (Per Jesi), la risposta del sindaco Lorenzo Fiordelmondo

La demolizione di ponte San Carlo (foto da pagina Fb del Comune di Jesi)

JESI – È cominciata la demolizione di ponte San Carlo. Ne ha dato notizia sui suoi canali social il Comune di Jesi. «C’è stata la necessità di asportare dal ponte una tubatura in amianto di cui non c’era traccia nelle previsioni ed ora è stata tolta e conferita. Viva Servizi sta completando alcune pratiche di sua competenza, a quel punto si procederà alla effettiva demolizione della struttura» aveva anticipato in Consiglio il sindaco Lorenzo Fiordelmondo martedì scorso.

Intanto sul tema del soccorso sanitario a ponte chiuso che è stato sollevato da Matteo Sorana (Per Jesi), il sindaco Lorenzo Fiordelmondo risponde: «La situazione attuale rispetta i tempi delle tabelle di marcia previste dalle norme e dall’azienda sanitaria». Per il tempo di chiusura del ponte, che da inizio novembre è chiuso anche al passaggio dei mezzi sanitari di soccorso, è stata prevista la presenza a Minonna in orario diurno di un’ambulanza dalle 8 alle 20. «All’azienda sanitaria avevamo avanzato la richiesta di un’ambulanza con a bordo personale infermieristico, che mancava sul territorio. Attualmente quello che possono fornire – spiega Fiordelmondo – è il servizio di una unità di base con a bordo volontari. Si tratta comunque di un mezzo in più rispetto a quanto era a disposizione, dislocato a Minonna perché lì c’è una esigenza specifica e perché vicino all’imbocco della S.S.76 e a 4,5 chilometri da un cantiere importante, con tanti al lavoro, come quello Amazon. Questo per la fascia d’orario dalle 8 alle 20 a maggiore densità di traffico. Di notte, sono allocate sul territorio due ambulanze e una terza che parte da Santa Maria Nuova e ha possibilità di raggiungere l’ospedale in 20’. Una risposta per cui ringrazio la struttura sanitaria, che ne copre i costi». Prosegue il sindaco: «L’obiettivo, ora che una prima parte di servizio è stata aggiunta, è arrivare poi a unire ciò che manca, fino ad avere a disposizione al termine del cantiere una ambulanza in più sul territorio con personale infermieristico a bordo. Si tratterà a quel punto di deciderne la dislocazione, il mio pare è che la soluzione attuale sarebbe un importante nuovo presidio».

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