JESI – La segreteria della casa storica dell’Aurora Basket Jesi e del suo settore giovanile, nella palestra “Novelli” di via del Prato, è da ieri 9 giugno ufficialmente intitolata ad Armando Bigi. Un omaggio che la società arancioblù, presenti i familiari di Armando – la moglie Valeria e i figli Marco e Francesco- ha voluto dedicare ad una figura che nella storia della pallacanestro marchigiana e dell’Aurora è stata di tutto e di più: giocatore, direttore sportivo, dirigente di lungo corso e d’esperienza sia in prima squadra sia in seno al settore giovanile. Scelta non a caso la data del 9 giugno: quella in cui Bigi, scomparso lo scorso agosto, avrebbe compiuto 74 anni.
Per l’omaggio a Bigi, alla palestra del San Sebastiano tanti pezzi di storia, presente e futuro della palla a spicchi dell’Aurora: c’erano il già presidente e fondatore del club Carlo Barchiesi, gli ex presidenti dell’epoca Sicc Marco Liera e Antonio Galucci, il patron Sicc Alfiero Latini di cui Bigi era stato direttore sportivo. C’erano il presidente della Federazione pallacanestro regionale, Davide Paolini e poi, dal dirigente Michele Maggioli al coach Marcello Ghizzinardi e al play Noah Giacchè, protagonisti dell’ultima annata aurorina da poco conclusa. Soprattutto c’è stato l’omaggio che probabilmente la figura di Armando Bigi avrebbe gradito di più: quello delle due formazioni Under 14 che si stavano confrontando sulle tavole “mitiche” della Novelli e che sono uscite a seguire la cerimonia.
Alla famiglia di Armando, al termine del semplice ma genuino momento condotto da Paolo Rosati, consegnata la canotta dell’Aurora con il numero 6 e il nome Bigi. Successivamente la targa è stata apposta all’ingresso della segreteria, i cui locali sono stati di recente rinnovati dai lavori della Arco Costruzioni.
«Difficile e emozionante ricordare Armando – ha detto da memoria e “papà” del Club Carlo Barchiesi – e farlo qui, nella palestra che mi lega ad altre figure che non ci sono più come quelle di Primo Novelli e di Gianni Rossetti, che fondarono con me la società. La scomparsa improvvisa, inattesa di Armando mi ha privato di un punto di riferimento e di confronto costante, sulle cose non solo del basket ma della vita. Non poteva stare senza pallacanestro, sport al quale ha dedicato la vita». Il presidente Fip Paolini rammenta: «Era una persona fra le più preparate dell’intera regione, con lui il rapporto era costante, anche e soprattutto per scambiarsi consigli. Ha dato davvero tanto a questo movimento, per noi è ancora vivo». L’amministratore dell’Aurora Altero Lardinelli racconta un «rapporto fatto di litigate e risate. Ci scontravamo su tutto e il giorno dopo ripartivamo insieme. Ci mancano il suo sarcasmo e la sua ironia, gli abbiamo voluto bene tutti»