Jesi-Fabriano

Jesi, la proposta della maggioranza: esonero dal pagamento dell’occupazione di suolo

Una mozione, da votare in aula, per fornire un sostegno alle attività di ristorazione che stanno pagando a carissimo prezzo le restrizioni della pandemia Covid

JESI – Esonero dal pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico. A proporlo, le liste di maggioranza Jesiamo, Jesinsieme e Patto x Jesi. “Ossigeno per le attività di ristorazione”, questo l’oggetto della mozione depositata da diversi consiglieri delle forze di governo della città, da discutere e mettere al voto in occasione della prossima seduta consiliare.

«Il momento difficile che stiamo vivendo causa emergenza sanitaria – spiegano Matteo Baleani, Daniele Massaccesi e Nicola Filonzi di Jesiamo, Maria Chiara Garofoli, Michele Caimmi, Maurizio Barchiesi e Sandro Angeletti di Jesinsieme, Giancarlo Catani e Giannina Pierantonelli di Patto x Jesi -, ha colpito duramente un settore come quello di bar e ristoranti, che stava vivendo negli ultimi anni una forte crescita nel nostro comune con un incremento dei posti di lavoro e la capacità di offrire un servizio migliore per i turisti, anch’essi in aumento nel nostro territorio. Il 2020, l’inizio di questo 2021 e, in parte, probabilmente anche la seconda metà dell’anno corrente, ha visto e vedrà lo svolgimento di tali attività con forti restrizioni».

L’attuale decreto del governo centrale, evidenziano sempre i promotori della mozione, «proroga la semplificazione dell’occupazione di suolo pubblico per posizionare tavoli e sedie aggiuntive fino a fine anno, ma l’esenzione del pagamento della tassa collegata solo fino a giugno 2021. È verosimile pensare che le regole comunemente chiamate di “distanziamento sociale” dureranno ancora per molti mesi, limitando comunque il numero dei coperti presenti nei locali».

Jesiamo, Jesinsieme e Patto x Jesi chiedono pertanto «un impegno da parte dell’amministrazione comunale jesina. Si tratterà di valutare l’esonero dal pagamento, per tutto l’anno 2021, della tassa di occupazione suolo pubblico concesso per ampliare, rispetto al periodo precedente la pandemia, il posizionamento di sedie e tavolini per attività come bar, ristoranti e altri locali di somministrazione per supplire, in qualche modo, alle enormi difficoltà del settore, rese ancor più stringenti, ma necessarie, dalle norme adottate a livello nazionale in modo da poterne preservare la sopravvivenza in un momento così difficile. Il tutto con i dovuti passaggi istituzionali e formali necessari».