Jesi-Fabriano

Jesi, Lancioni (Cinque Stelle): «Quale futuro per i dehors?»

Interrogazione in Consiglio. «È vero che l’Amministrazione ha intenzione di modificare il Regolamento? E come si ha intenzione di considerare le opere già realizzate, dato anche il periodo di criticità economica?»

Il centro storico di Jesi

JESI – «È vero che l’Amministrazione comunale ha intenzione di modificare il Regolamento per l’installazione di dehors, come risulta a diverse attività? E come si ha intenzione di considerare le opere già realizzate, dato anche il periodo di criticità economica dei titolari?». È Claudia Lancioni, consigliera comunale Cinque Stelle, a interrogare sulla questione l’amministrazione, con un atto all’ordine del giorno del Consiglio che torna, domani 12 febbraio, a riunirsi in videoconferenza, per la prima volta dopo l’inizio dell’emergenza sanitaria.

Claudia Lancioni
Claudia Lancioni, consigliera comunale 5 Stelle

«La situazione di quarantena attuale rende di difficile svolgimento e coinvolgimento l’attività istituzionale- spiega Lancioni- l’Amministrazione intende confrontarsi con i titolari di strutture già esistenti?».

La Giunta ha stabilito di respingere le richieste per l’installazione di dehors lì dove si rischia di sottrarre parcheggi nelle strade adiacenti al centro – in particolare via Sauro e via Mura Occidentali – salvo si tratti di strutture rimuovibili alla chiusura. Ed è stato dato mandato agli uffici di rivedere il regolamento introdotto nel 2013. In particolare, saranno individuate aree non idonee sulla base dell’impatto sull’aspetto dei luoghi e dovrà essere impedito che si arrivi ad occupare all’esterno superfici superiori alla metà di quella interna dei locali di pertinenza.

A partire dal 2013 i dehors un po’ in tutte le zone della città sono proliferati: 53 le autorizzazioni rilasciate dalla Polizia Locale nel 2019, naturalmente Corso Matteotti e le piazza del centro, ma anche viale della Vittoria e via Gramsci, le aree predilette fra strutture stagionali (durata di sei mesi) o permanenti (un anno o più), chiuse o di tipo aperto e quotidianamente rimuovibili al momento della chiusura. È quest’ultima tipologia in particolare che si ha intenzione di privilegiare.

Per la Giunta inoltre è «di tutta evidenza l’interesse pubblico a imporre limiti alla superficie da poter sottrarre all’uso generalizzato a esclusivo vantaggio dell’iniziativa privata». Va evitato che «a fronte di modeste dimensioni del locale, siano considerevoli quelle del dehors di cui costituisce pertinenza, col paradosso che la pertinenza possa assumere dimensioni maggiori dell’organismo edilizio principale».