JESI – L’ampliamento dei saggi di scavo in piazza Colocci ha fatto emergere strutture medievali di alto interesse storico rispetto alle quali Soprintendenza e Comune hanno condiviso l’idea di ulteriori approfondimenti stratigrafici e planimetrici – che saranno effettuati nell’immediato – al fine di stabilirne l’esatta datazione.
È quanto emerso dal nuovo sopralluogo effettuato dall’ispettore di Jesi della Soprintendenza delle Marche Maria Raffaella Ciuccarelli e dagli assessori ai lavori pubblici Roberto Renzi e alla cultura Luca Butini.
Già da ora è possibile rilevare due distinte fasi storiche nelle opere murarie emerse e il taglio netto a livello della base della piazza che testimonia una chiara e decisa volontà del potere municipale di allora di ricavare uno spazio aperto davanti al futuro palazzo della Signoria che si stava per realizzare.
È significativo evidenziare che ad oggi non ci sono chiare testimonianze di questo periodo storico di Jesi e dunque l’area diventa un caso studio importante per ricostruire l’assetto urbanistico del tempo e, più in generale, la storia della città. Tra l’altro le dimensioni delle murature emerse stanno a testimoniare l’importanza degli edifici che non erano sicuramente di abitazioni povere o comuni. Di modesto rilievo, invece, gli altri reperti ritrovati, riconducibili per lo più a frammenti di utensili da cucina.