Jesi-Fabriano

Jesi, 588 mila euro per sistemare la sponda dell’Esino a Ripa Bianca

Approvato dalla Giunta il progetto esecutivo. In virtù della convenzione stipulata con il Comune, è il Consorzio di Bonifica delle Marche a occuparsi dell’esecuzione dei lavori, con risorse della Regione

Fiume Esino
Ripa bianca

JESI – Servono lavori per 588 mila euro per sistemare la sponda del fiume Esino e salvaguardarla dall’erosione all’altezza della Riserva di Ripa Bianca. La Giunta ha approvato il progetto esecutivo, redatto dai tecnici ingegner Paolo Bianchi e geologo Andrea Dignani. In virtù della convenzione stipulata con il Comune di Jesi, è il Consorzio di Bonifica delle Marche a occuparsi della progettazione, affidata appunto allo studio di Geologia GeoStudio Dignani, e dell’esecuzione dei lavori, con risorse della Regione.

Spiega l’assessora all’ambiente Cinzia Napolitano: «Al Comune spetta l’approvazione del progetto che ora dovrà passare dalle valutazioni di incidenza e di impatto ambientale. I lavori in ogni caso non potranno partire prima dell’autunno o dell’inverno. Su tutta l’area della Riserva è impensabile intervenire fino fine estate, date presenza e nidificazione di diverse specie di volatili che non vanno disturbate. L’obiettivo è mettere in sicurezza il tratto di sponda all’altezza della Riserva, creare le condizioni per il ripristino di un accesso agevole alla stessa e, una volta risolte le problematiche collegate all’erosione, per una rinascita naturalistica dell’area interessata dai lavori». Da qualche anno l’Esino ha, in quel tratto, parzialmente deviato il suo corso e si è avvicinato sempre più a Ripa Bianca, erodendo la sponda e arrivando quasi a cancellare la strada d’accesso all’oasi.

«Il tratto del fiume Esino tra ponte san Carlo e ponte della Barchetta– spiegano gli uffici- richiede interventi atti a mitigare il rischio di allagamenti ed erosioni, come ampiamente documentato nello studio commissionato nel 2013 al prof. Ing. Alessandro Mancinelli dell’Università di Ancona e al prof. Geol. Mauro Coltorti dell’Università di Siena. Situazioni di criticità si sono manifestate anche nel tratto a valle della briglia ENEL, come evidenziato (dal Comune, nda) nel 2014 a Regione Marche e Provincia di Ancona, sollecitando interventi da parte degli Enti competenti al fine di scongiurare danni alle persone e alla proprietà pubblica». Ricordano gli uffici che «alcuni interventi più recenti sono stati eseguiti dalla Provincia in zona a valle della briglia Enel nel 2016 con la realizzazione di pennelli trasversali e il rinforzo del tratto di sponda con tecniche di ingegneria naturalistica per bloccare un fenomeno erosivo in corrispondenza dell’area di parcheggio a servizio della Riserva Ripa Bianca. Il fenomeno erosivo si è poi spostato più a monte andando a compromettere parzialmente la stradina di accesso alla Riserva Ripa Bianca nel suo tratto più vicino all’alveo del fiume Esino e minacciando la zona di sbocco al fiume di un collettore di acque meteoriche».