Jesi-Fabriano

Jesi, lavori pubblici, Giampaoletti: «Come si sceglie dove intervenire?»

Il consigliere del gruppo misto, ora all’opposizione dopo essere uscito dalla maggioranza, punta il dito. «Ci sono vie che non vengono neanche viste e pure il ripristino, come al solito, lascia a desiderare»

Marco Giampaoletti
Marco Giampaoletti

JESI – «Quale la modalità di scelta delle zone e dell’esecuzione dei lavori pubblici in città?». A chiederselo è il consigliere comunale del gruppo misto Marco Giampaoletti, ora all’opposizione dopo essere uscito dalla maggioranza.

Ricorda Giampaoletti: «In Consiglio l’assessore Renzi ha elencato 3 milioni di interventi per il rifacimento di manti stradali e marciapiedi. Quello che non si riesce a capire è la modalità di scelta. Basta andare in zona Porta Valle, dove nonostante la presenza del terminal dei Bus il manto stradale e soprattutto i marciapiedi sono messi molto male. Ci sono poi vie che non vengono neanche viste come via Merciai, dove nonostante la mia interrogazione fatta un anno fa, si sono solo chiuse delle buche, ad oggi già riaperte. Anche il procedimento del ripristino, come al solito, lascia a desiderare».

Il consigliere invita a rivedere le condizioni di strade dove sono stati recenti gli interventi come fra viale della Vittoria e via Erbarella. «In via Garibaldi– secondo Giampaoletti- sono stati fatti lavori da più di 2 anni ma solo dopo tre mesi dalla fine è stato necessario rimetterci mano con delle toppe. La situazione attuale è senza alcun dubbio da rivedere urgentemente, anche col sollecito di chi ha eseguito i lavori. Altri problemi si possono notare nelle strade periferiche delle frazioni e secondarie, come Via la Larga, Via Piandelmedico, Via Santa, e tantissime sempre comunali ma sulle quali non viene effettuata alcuna manutenzione o al più, come al solito, si fa una chiusura veloce con qualche pugno di bitume che, dopo una pioggia, salta e lascia di nuovo la buca. Invito chi di competenza a fare un giro nelle strade comunali del centro ma anche di periferia e secondarie, per toccare con mano e rendersi conto della situazione».