Jesi-Fabriano

Jesi: legionellosi, c’è da sgomberare la Casa di riposo del Collegio Pergolesi

L'ordinanza del sindaco Lorenzo Fiordelmondo dopo quanto segnalato dall'Ast: tre giorni, a partire dal 18 ottobre, per ricollocare i circa 70 ospiti. Oggi riunioni con dipendenti e familiari convocate dalla direzione della struttura

JESI – Sospesa, da ieri 18 ottobre, l’attività della Casa di Riposo e Residenza Protetta del Collegio Pergolesi, «al fine di minimizzare il rischio legionellosi». In tre giorni, sempre da ieri, occorre «procedere al ricollocamento degli ospiti della struttura in questione in una o più strutture idonee ovvero nel nucleo familiare di appartenenza, in funzione delle esigenza specifiche dei singoli degenti». Lo dispone una ordinanza del sindaco Lorenzo Fiordelmondo, a seguito di quanto segnalato da Ast in merito alla struttura per anziani.

Per questa sera 19 ottobre la direzione della Casa di riposo, che ospita circa 70 anziani e che è gestita dalla comunità San Vincenzo de’ Paoli della congregazione dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia, ha convocato i familiari degli utenti in riunione per fare il punto sugli sviluppi.

L’ordinanza del sindaco prevede anche «nelle more della ricollocazione degli ospiti di non utilizzare l’impianto idrico sanitario della struttura (ad esclusione degli scarichi dei WC) e di vietare l’uso delle camere interessate dalla concentrazione di legionella Pneumophila degli ultimi due casi notificati, così come da verbale AST ns. prot. N. 68356/2023». Inoltre di «di attuare tutti gli adempimenti tecnici necessari nonché le relative misure di controllo al fine di minimizzare il rischio legionellosi nella struttura».

«Non posso rilasciare dichiarazioni fino ad una chiara definizione della situazione – dice il direttore della struttura per anziani, Enrico Carrescia – ci saranno una riunione coi dipendenti e una dei famigliari. Certamente c’è un po’ di preoccupazione da parte di entrambi».

Per il sindaco Fiordelmondo: «Situazione che stiamo affrontando e seguendo con attenzione. L’ordinanza ha alla base la priorità di mettere in sicurezza tutte le persone nella struttura e quella di spingere chi deve a trovare una soluzione per gli ospiti con tutta l’urgenza che la situazione richiede. Ciò che interessa al Comune è che nessuno si trovi più in condizione di pericolo e che si riesca a pervenire all’esito migliore per gli utenti e i loro familiari».

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