JESI – Nella giornata di ieri 22 settembre, a seguito di articolata attività investigativa, personale di polizia giudiziaria del Commissariato di Jesi ha deferito all’autorità giudiziaria competente un 27enne della Guinea per il reato di estorsione.
Nel mese di luglio scorso, un giovane jesino 26enne titolare di un profilo instagram ha riferito in sede di querela che, alcuni mesi prima, aveva iniziato uno scambio di messaggistica col profilo di una ragazza che diceva di vivere in provincia di Macerata, di professione estetista. La loro conversazione era continuata tramite telegram. Più passava il tempo e più i due si trovavano in sintonia, decidendo di comune accordo di farsi una videochiamata mostrandosi nella loro intimità. Tuttavia, alcuni istanti dopo, la video chiamata si era interrotta e il giovane aveva iniziato a ricevere una serie di messaggi dal chiaro contenuto minatorio: «se mi blocchi ti giuro che inizio a mandare il tuo video nudo a tutti i tuoi amici».
Poi i messaggi cambiavano tono e l’altra parte aveva avanzato richieste estorsive: «….mio figlio è ammalato in ospedale, il medico mi ha chiesto 7850 euro per salvarlo, quanti soldi puoi mandarmi ora? ed io cancello tutto…non scherzo!».
Il giovane, preoccupato dalle minacce ricevute, si era mostrato disponibile a versare 400 euro. In tutta risposta l’altra parte, ancora più rabbiosa, aveva perseverato nella richiesta di soldi non potendo risolvere alcunché con soli 400 euro. Dopo le assillanti richieste e minacce, il giovane si era determinato a pagare la somma di 1.100 euro. Effettuava così il pagamento di 900 euro tramite paypal mentre per la restante somma di 200 il 26enne, come richiesto, avrebbe dovuto effettuare un bonifico su un iban.
Nonostante l’avvenuto versamento, l’utente sconosciuta aveva continuato a chiedere altri soldi ricevendo risposta negativa, non essendo più il giovane in condizioni di procurarsi altro denaro. Gli accertamenti espletati dagli investigatori, all’indomani della denuncia, hanno consentito di risalire all’intestatario dell’Iban legato ad un conto corrente nel quale era confluita la somma di denaro delle 200 euro, ovvero un individuo della Guinea 27enne con precedenti per truffa e false attestazioni. Il conto risultava essere stato aperto presso una filiale di Arezzo utilizzando il permesso di soggiorno regolare, dunque un’identità certa. Pertanto, l’uomo è stato deferito all’autorità competente per estorsione.