JESI – Oltre 2 mila libri, donati dalla famiglia Cascia all’Istituto Gramsci, e che vanno a formare la Biblioteca intitolata ad Aroldo Cascia, sindaco di Jesi dal 1975 al 1983 e poi senatore, scomparso nel febbraio di due anni fa. La presentazione, sabato prossimo 26 febbraio e poi ancora sabato 12 marzo, del volume che alla figura di Cascia e a quegli anni di storia e politica cittadine ha dedicato Leonardo Lasca, che fu giovane collega di Giunta de “Il Sindaco rosso” (già a buon punto le prenotazioni, al numero 348. 8736030 o all’indirizzo e-mail p.sabbatini@libero.it, necessario il green pass rafforzato). E poi la bella novità dell’opera che, nel salone della Casa del Popolo di via XIV Maggio, sede oltre che dell’Unione Comunale Pd anche della sezione di Jesi e Vallesina dell’Istituto Gramsci e appunto della Biblioteca Aroldo Cascia, è stata realizzata dall’artista Carlo Cecchi, con la raffigurazione di Antonio Gramsci. «Uno spazio – dice Massimo Fiordelmondo dell’Istituto Gramsci – che avremmo l’ambizione di far diventare un luogo di incontro e di iniziative, culturali e di aggregazione. Grazie alla famiglia Cascia, la moglie di Aroldo Graziella e la figlia Stefania, per il dono dei libri e la disponibilità».
Il primo appuntamento, alle 17 di sabato prossimo, per la presentazione del libro “Aroldo Cascia. Il sindaco rosso”, di Leonardo Lasca. Circa 200 le copie già distribuite, in corso la ristampa. Spiega l’autore: «Il frutto di due anni di lavoro, svolto consultando circa 10 mila pagine di atti del Consiglio comunale e poi quotidiani nazionali e locali, nonché appunti e spunti di riflessione di Cascia. Il libro non è una biografia, dato che nel racconto della figura di Cascia si ferma al 1983. I primi due capitoli, in maniera cronologica, raccontano rispettivamente la sua formazione, con l’iscrizione alla Federazione Giovanile Comunista e al Pci fino all’elezione a Sindaco, e poi gli anni di amministrazione. Un terzo capitolo, tematico, tratta il racconto di come è cambiata la città negli anni in cui Aroldo Cascia ne è stato Sindaco. Ricordava che “sono stati costruiti a Jesi nuovi quartieri pari alle dimensioni di Santa Maria Nuova». E poi, due appendici.
«Una – dice Lasca – che riporta alcuni interventi e discussioni integrali di Cascia, come ad esempio in occasione dell’arrivo a Jesi del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. La seconda, con otto interviste a chi di Cascia fu collega in Giunta come assessore, a segretari del Pci come Nazzareno Garbuglia e Ernesto Girolimini e, unico non del Pci, a Vittorio Massaccesi, in qualche modo l’antagonista politica di Cascia in quegli anni nel fronteggiarsi fra Dc e Pci».
Dalla ricchezza della biblioteca dell’ex sindaco e senatore, anche sorprese. «Ovviamente la politica, con testi legati alla storia del Pci e del marxismo. Ma anche letteratura classica e contemporanea e atti parlamentari come quelli delle inchieste della commissione stragi».
Ad accogliere nel salone della Casa del Popolo, il sipario arricchito dal disegno di Carlo Cecchi. «Me l’hanno chiesto amici di vecchia data- dice l’artista- e l’ho realizzato con piacere. Una immagine tipica di Gramsci, realizzata in blu perché è il colore dell’Europa, in qualche modo dell’Italia, del mare, del cielo. Vicine la firma di Gramsci e una frase tratta da una sua lettera dal carcere alla madre: “Vorrei avere notizie di tutti”. Mi sembra una frase molto attuale in una fase in cui siamo tutti più soli e isolati».