JESI – L’attività di controllo ed accertamento è stata svolta dall’Ufficio Tributi nel corso del 2021, e ha riguardato le annualità tributarie a partire dal 2015, ha fatto emergere 1 milione e 960mila euro di crediti o maggiori entrate per il Comune di Jesi (in sensibile crescita rispetto allanno precedente quando erano stati pari a un milione e 562 mila euro).
L’attività di recupero delle somme non versate dai contribuenti è suddivisa tra i tributi Imu, Tasi e Tari – ossia quelli gestiti direttamente dal Comune, che portano il maggior gettito nelle casse dell’ente – ed i tributi cosiddetti minori affidati in gestione al concessionario Abaco (la tassa di occupazione suolo pubblico, limposta sulla pubblicità ed i diritti per le pubbliche affissioni, soppressi per legge dal 2021 e sostituiti dal nuovo canone unico e dal canone mercatale).
Per quanto riguarda l’Imu (Imposta Municipale Propria) e la Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili), lesito dei controlli effettuati ha prodotto circa 2.300 avvisi di accertamento, per un importo complessivo, al netto degli atti successivamente annullati o sospesi, di circa 1 milione e 620mila euro di imposte non versate, sanzioni ed interessi.
«A proposito di Imu, si segnala che l’Ufficio ha svolto una puntuale attività di controllo per contrastare i fenomeni di elusione fiscale relativi alle abitazioni possedute dallo stesso nucleo familiare (tipicamente, il caso dei coniugi che mantengono residenze anagrafiche separate al fine di esentare più di u’abitazione principale ai fini Imu)», spiega l’ente.
Dall’attività di recupero della Tari (Tassa Rifiuti) derivano poi avvisi di accertamento per circa 220mila euro, a seguito di controlli su dichiarazioni omesse o irregolari che hanno prodotto circa 650 provvedimenti. Le verifiche, condotte su abitazioni e attività produttive, sono state effettuate analizzando e incrociando dati provenienti da diverse fonti: anagrafe, camera di commercio, subentri da parte di altri utenti.
Inoltre, l’attività di controllo riguardante i suddetti tributi minori (ex Tosap, Imposta pubblicità e diritti di affissione), svolta dal concessionario Abaco ha prodotto circa 116mila euro di somme già incassate.
«L’importo complessivo accertato è aumentato rispetto allanno precedente: il miglioramento della situazione emergenziale, il superamento di alcune criticità normative e la presenza costante dei dipendenti – anche grazie allutilizzo del lavoro agile, per alcuni giorni a settimana, fino al mese di ottobre – hanno consentito di continuare a svolgere efficacemente l’attività di contrasto allevasione fiscale».