JESI – Un altro avvistamento di lupo in città. Dopo le segnalazioni di via Coppi, via XX Luglio, via Tobagi e del parco Enrico Mattei, ieri sera (21 gennaio) verso le 21,30 l’esemplare è stato avvistato lungo via Roma (nella foto). Stava tentando di frugare tra i rifiuti, in cerca di cibo. Prima di scendere in via Roma, era stato visto al Parco del Ventaglio dove un uomo mentre era a spasso con la cagnolina, se l’è trovato a 3 metri di distanza. Affamato, ha cercato di attaccare la cagnolina ma il padrone, pronto, ha iniziato a urlare spaventandolo e mettendolo in fuga. C’è preoccupazione in città, soprattutto per gli animali da affezione e da cortile. Numerosissime le segnalazioni al 112 e ai carabinieri forestali, perché le persone non sanno come comportarsi.
Ne abbiamo parlato con il comandante dei carabinieri forestali di Ancona Tenente Colonnello Simone Cecchini.
Comandante, la questione lupo sta iniziando a creare allarme a Jesi…
«Siamo informati, ci arrivano moltissime segnalazioni di avvistamenti non solo in città, ma anche dalla Vallesina, dal Conero fino addirittura alla costa di Senigallia. Il 14 gennaio è stato convocato un vertice in Prefettura per parlarne e ha partecipato anche il sindaco di Jesi».
La situazione è preoccupante?
«Al momento possiamo dire che nessuno è stato mai attaccato o morso. Questo perché i lupi non vedono l’uomo come una preda. E finché sarà così, non ci saranno situazioni di criticità tali da indurre a un intervento di dissuasione o trappolaggio, che comunque essendo il lupo una specie protetta, deve essere autorizzato dal Ministero dell’Ambiente su parere tecnico dell’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale)».
Ma come mai così tanti avvistamenti?
«Che gli avvistamenti ci siano è del tutto normale, nel corso degli anni c’è stato un aumento esponenziale degli esemplari, passati da poche centinaia ad oltre 3000 unità in tutta Italia, che seguono i corridoi ecologici (fiumi e torrenti) e trovano rifugio in queste zone. I lupi non sono stanziali, si spostano velocemente… basti pensare che in taluni casi un lupo può percorrere anche 35-40 km in un giorno, è facile comprendere come vi siano così tanti avvistamenti in zone diverse».
C’è pericolo per l’uomo?
«Un tempo questi animali erano confinati alle montagne e non incontravano frequentemente l’uomo, oggi che hanno ampliato il loro areale verso le pianure e le città, incontrano più spesso l’essere umano. Ne hanno meno paura. Ad oggi le numerosissime segnalazioni pervenute per la Provincia di Ancona non evidenziano criticità, ma si tratta pur sempre di animali selvatici da cui tenersi a debita distanza».
Sono stati attaccati (e sbranati) cani, gatti e polli… quindi il rischio di attacchi c’è.
«Questi animali sono visti come prede, i lupi possono attaccarli dunque dobbiamo proteggerli con recinzioni elettrificate, cani da guardia e tenendo gli animali da affezione al chiuso».
E se dovessimo trovarci di fronte un lupo, che fare?
«Innanzitutto non correre via, piuttosto urlare, fare rumore (anche colpendo con un ramo o un bastone per terra) e avere un atteggiamento aggressivo pur restando a distanza. Poi, segnalarlo al 112 ma solo se il lupo si trova a pochissimi metri da noi o cerchi di avvicinarsi. In quel caso si dovrebbe intervenire con un’attività di dissuasione o di allontanamento, o in casi estremi con l’eventuale cattura, per riportarlo in un’area confinata».
Il lupo, un convegno a Jesi per conoscerlo e conviverci
Comportamenti, suggerimenti e riflessioni saranno anche al centro del convegno organizzato da WWF Marche/Oasi Ripa Bianca Jesi e Comune di Jesi col patrocinio della Provincia di Ancona dal titolo “Il lupo: conoscerlo per conviverci”, in programma domani (giovedì 23 gennaio) alle ore 18 al Palazzo dei Convegni di corso Matteotti. «Puntualmente ogni inverno il lupo fa parlare di sé, quando nel periodo freddo si sposta, alla ricerca di nuove fonti alimentari e di nuovi territori da esplorare – fa sapere David Belfiori direttore della Riserva Ripa Bianca di Jesi – gli avvistamenti avvenuti nelle ultime settimane a Jesi rientrano in questo comportamento, non hanno niente di anomalo, e come tutti gli animali opportunisti il lupo segue il cibo, anche quello lasciato involontariamente o per incuria dall’uomo, sacchi dell’immondizia fuori dai cassonetti, cibo per gatti o cani abbandonato in modo non conforme. Che i lupi possano predare cani e gatti è vero – aggiunge – ma non si avvicinano ad animali tenuti accanto a noi perché di noi hanno timore: cani di piccola o media taglia sono stati predati soltanto se da soli, sia liberi che incatenati in ambiti non recintati; ragion per cui è importante non tenere cani e gatti fuori la notte».
Per rispondere alle domande dei cittadini domani al convegno prenderanno parte, tra gli altri, anche i faunisti Paolo Giacchini e Jacopo Angelini (comitato tecnico scientifico Wwf per la conservazione del lupo) e il comandante della Polizia provinciale di Ancona Pierfrancesco Gambelli, oltre ad autorità, esperti, documentaristi. La cittadinanza è invitata a partecipare.