JESI – «Sono state segnalate mail inviate ai cittadini nelle quali vengono contestate presunte violazioni amministrative indicando che vi sarà un contatto della Polizia locale per definire la questione economica. Si precisa che sono mail false a cui si invita a non dar riscontro avvisando le forze dell’ordine». È direttamente il Comune a mettere in guardia la cittadinanza.
Qualche giorno fa, la municipalizzata Jesiservizi ha ricevuto un cittadino a cui veniva contestata una inesistente violazione relativa all’obbligo di comunicare un cambio di residenza. La mail riportava dati e riferimenti della società pubblica, oltre alla richiesta del pagamento di una sanzione pesante dell’ammontare di svariate migliaia di euro. Al tempo stesso si comunicava che, per il saldo, un addetto della Polizia Locale avrebbe prossimamente provveduto a prendere contatto con l’interessato. Tutto completamente falso.
Cos’è il Phishing, le spiegazioni della Polizia postale
«È una particolare tipologia di truffa realizzata sulla rete Internet attraverso l’inganno degli utenti. Si concretizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli, solo apparentemente provenienti da istituti finanziari o istituzioni pubbliche o da siti web che richiedono l’accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.). Il messaggio invita, riferendo problemi di registrazione o di altra natura, a fornire i propri riservati dati di accesso al servizio. Solitamente nel messaggio, per rassicurare falsamente l’utente, è indicato un collegamento (link) che rimanda solo apparentemente al sito web dell’istituto di credito o del servizio a cui si è registrati. In realtà il sito a cui ci si collega è stato allestito identico a quello originale. Qualora l’utente inserisca i propri dati riservati, questi saranno nella disponibilità dei criminali. Con la stessa finalità di carpire dati di accesso a servizi finanziari on-line o altri che richiedono una registrazione, un pericolo più subdolo arriva dall’utilizzo dei virus informatici. Le modalità di infezione sono diverse. La più diffusa è sempre il classico allegato al messaggio di posta elettronica; oltre i file con estensione .exe, i virus si diffondono celati da false fatture, contravvenzioni, avvisi di consegna pacchi, che giungono in formato .doc .pdf . Nel caso si tratti di un c.d. “financial malware” o di un “trojan banking”, il virus si attiverà per carpire dati finanziari. Altri tipi di virus si attivano allorquando sulla tastiera vengono inseriti “userid e password”, c.d. “keylogging”, in questo caso i criminali sono in possesso delle chiavi di accesso ai vostri account di posta elettronica o di e-commerce».
I suggerimenti:
– Verificare attentamente il mittente della mail dall’indirizzo stesso
– Non aprire allegati in caso di dubbi
– Contattare il presunto mittente per confermare l’eventuale richiesta (difficilmente aziende e istituzioni chiedono soldi o password attraverso mail, dunque diffidare sempre)
– Non inserire dati personali se la mail ricevuta presenta contraddizioni