Jesi-Fabriano

Jesi: «mamma, ho perso il cellulare», truffata una 62enne

La donna ignara della truffa pensava davvero che a chiederle soldi fosse sua figlia e non ha esitato a fare i versamenti

Gli agenti osimani al lavoro

JESI – «Mamma, ho perso il cellulare…» e con questo espediente riesce a soffiare via 1100 euro a una ignara jesina che credeva davvero alla richiesta di aiuto di sua figlia. Ma il truffatore, un 39enne di Oristano, è stato scoperto e denunciato dalla Polizia per il reato di “truffa aggravata”.

La donna aveva sporto denuncia lo scorso 19 febbraio, chiedendo aiuto agli agenti del Commissariato per una truffa che aveva subìto. Era stata contattata sul suo cellulare da un numero sconosciuto con la messaggistica Whatsapp. Il testo del messaggio era chiaro: «mamma mi sono persa il telefono, questo è il mio nuovo numero, scrivimi su whatsApp». Nulla di più normale, deve aver pensato la donna che, credendo che dietro quel messaggio ci fosse davvero la figlia in difficoltà, ha tentato di contattare l’utenza, senza riuscirci. Ma per tutta risposta ha ricevuto dei messaggi nei quali le veniva chiesto denaro (ovvero 900 euro per l’acquisto del nuovo cellulare). La donna si è recata in tabaccheria e ha effettuato una ricarica di 500 euro su una carta Postepay: quel numero le era stato mandato via messaggio. Ma subito dopo le arrivano altre richieste di denaro, in particolare altri 600 euro che sarebbero serviti alla sedicente figlia per sanare un debito di gioco verso terze persone che la stavano minacciando. Nel frangente, rincasato il marito, la donna gli ha raccontato l’accaduto e lui ha subito chiamato la figlia al numero di cellulare salvato nei contatti, apprendendo che era all’oscuro di tutto, che non aveva perso il telefonino né chiesto somme di denaro alla madre per presunti debiti di gioco. Gli accertamenti investigativi, scattati all’indomani della querela, hanno permesso ai poliziotti di risalire all’identità della persona alla quale era intestata la carta Postepay nella quale erano confluiti i soldi: un 39enne sardo della provincia di Oristano, gravato da numerosi precedenti di polizia che aveva giù utilizzato la carta per accaparrarsi di somme provento di truffe. Raggiunto dalla Polizia del posto, su delega del Commissariato di Jesi, è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente per truffa aggravata dall’uso di strumenti telematici ed informatici atti ad ostacolare la propria identificazione.

Il punto sulle truffe

Tra il 2024 e i primi mesi del 2025 il Commissariato di Jesi ha scoperto oltre 70 truffatori e li ha denunciati alle Procure di tutta Italia. La raccomandazione da parte delle forze di polizia – che stanno lavorando soprattutto sulla prevenzione – è sempre di verificare ogni dubbio con la Polizia di Stato ma “preventivamente” non compiendo alcuna operazione che possa intaccare la sfera patrimoniale, non fornendo dati personali né password o Iban.