Jesi-Fabriano

Jesi, la mappa delle strade più pericolose

Il nuovo Piano Urbano della Mobilità prende in considerazione gli incidenti e indica gli incroci più insidiosi, così da poter valutare correttivi. Ecco quali sono

Jesi, traffico in viale della Vittoria

JESI – Quali sono i “punti neri” della viabilità cittadina? Nel nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, presentato ieri in commissione, è stata tracciata una mappa degli incroci più pericolosi della città, dove si sono verificati incidenti con conseguenze rilevanti.

Cinque le intersezioni stradali più pericolose, secondo lo studio effettuato dall’azienda specializzata di Milano: Via La Malfa – via Aldo Moro, via Ancona – via Don Minzoni, via Radiciotti – via Raffaello Sanzio, via Contadini – via del Molino, via Paladini – via san Francesco. Vi sono poi zone in cui si sono registrati diversi incidenti, ma mediamente meno gravi: viale della Vittoria, viale Don Minzoni, viale Verdi, via XXIV Maggio, viale del Lavoro, via Roma, via XX Luglio, via Ancona, via Raffaello Sanzio, via Gallodoro, viale Cavallotti.

«La principale criticità generale a livello di schema di rete – si spiega nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – consiste nella disomogeneità della rete portante, che è costituita sia da strade a carreggiate separate a più corsie, che da strade a carreggiata separata a una corsia e sosta laterale, che da strade a carreggiata unica. Poiché i principali itinerari di attraversamento intercettano tutte queste diverse modalità di organizzazione della sede stradale, come ad esempio la strozzatura di via Cupramontana o di via Campolungo, la capacità di deflusso lungo il percorso tende a scendere verso il valore minimo dell’itinerario. La caduta della capacità di deflusso lungo gli itinerari principali comporta il sovraccarico degli itinerari più omogenei, anche se non necessariamente predisposti al transito di traffico di attraversamento. Inoltre, la presenza di spartitraffico centrale in pieno centro abitato, come ad esempio in via M. L. King o in via Verdi, costituisce un elemento di potenziale pericolo, in quanto può indurre gli automobilisti a superare i limiti di velocità consentiti. La regolazione delle intersezioni, poi, costituisce un’altra grave criticità, in quanto la presenza di molti impianti semaforici e la presenza di intersezioni ampie ma non ben definite nelle traiettorie, costituisce un ostacolo allo sfruttamento di capacità di deflusso della strada. Questo fenomeno si verifica principalmente lungo l’itinerario di via del Lavoro – Viale della Vittoria e in via del Setificio».

Il centro storico, sempre secondo i tecnici, «è caratterizzato dalla presenza di un tessuto stradale molto stretto, compatto e tortuoso, inadatto al traffico veicolare. Attualmente il traffico circolante nel centro non è elevato, ma la presenza dei veicoli non permette di valorizzarne appieno la bellezza, e costituisce un potenziale pericolo per i pedoni e i ciclisti, che devono poter circolare liberamente in carreggiata in strade di quel tipo».