JESI – Marco Cercaci, 57 anni, avvocato ma anche regista, è il candidato sindaco dello schieramento composto da Italexit e Popolo della Famiglia alle prossime amministrative a Jesi. «Due i motivi che mi hanno spinto: la stima che nutro per il senatore Gianluigi Paragone (fondatore di Italexit, nda) e l’amore per la mia città», le parole di Cercaci nel presentare al Caffè Imperiale la propria discesa in campo. Presenti per Italexit i coordinatori regionale e provinciale, Massimo Gianangeli e Valerio Medici, il vice coordinatore cittadino Cesare Santinelli (non poteva esserci per motivi personali il coordinatore, Alessandro Viventi). Per il Popolo della Famiglia, il coordinatore regionale Fabio Sebastianelli.
Cercaci era stato, dal 2000 al 2002, assessore alla cultura nella Giunta di centrosinistra guidata all’epoca da Marco Polita. Gianangeli viene dall’aver “creato” sul territorio il Movimento Cinque Stelle, di cui è stato candidato sindaco nel 2012, per poi allontanarsene. Santinelli, già consigliere comunale per Alleanza Nazionale e Pdl, dieci anni fa era stato fra i fondatori di Jesiamo e poi, per il primo mandato, consigliere nel cartello di liste civiche a sostegno dell’amministrazione di Bacci. È proprio Santinelli a dire: «Veniamo da esperienze politiche diverse, per un progetto che è la vera grande novità del momento. Sento la stessa aria di cambiamento del 2012, vogliamo qualcosa che abbia il polso del territorio e che unisce, dopo due anni di pandemia che hanno solo diviso». E il tema anti-politiche del Governo contro la pandemia e anti-green pass è molto presente nel lancio di Cercaci. Per Gianangeli: «Italexit è un progetto di profonda rottura contro il ricatto di Stato che ha tolto diritti e libertà anche sulla autodeterminazione del proprio corpo».
Sebastianelli ricorda: «Il Popolo della Famiglia è un partito di ispirazione cristiana che vuole tutelare le categorie più deboli. Siamo l’unica alternativa».
Secondo Cercaci: «Negli ultimi anni credo ci sia stata scarsa attenzione per la voce della città. Non voglio fare attacchi personali, le altre due figure per ora in corsa sono persone e colleghi che conosco e stimo. Presenteremo persone competenti per le cariche di consiglieri e assessori, con attenzione particolare per la sanità, il cui disastro è sotto gli occhi di tutti, e i servizi sociali. E poi cultura e turismo, con le grandi attrattive del nostro territorio, e commercianti e artigiani, messi in grande difficoltà. Jesi deve tornare un punto di riferimento». E sull’affare Amazon, Cercaci dice: «Fossi stato sindaco dieci anni fa, non ci avrei puntato: siamo contro neoliberismo e il grande che mangia il piccolo. Ma al punto in cui siamo, se deve finire altrove, allora che venga a Jesi».
A supporto di Cercaci, la nota di Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia: «Jesi diventa laboratorio politico di un lavoro che con il collega Gianluigi Paragone portiamo avanti, in uno spirito di collaborazione che nasce dalle piazze no green pass e che può rappresentare la grande novità politica italiana per i prossimi appuntamenti elettorali».
Cercaci è al momento il terzo contendente dopo Lorenzo Fiordelmondo (centrosinistra) e Matteo Marasca (attuale maggioranza civica). In vista novità anche da destra, con almeno un nome in pista per Fratelli d’Italia (l’avvocato Antonio Grassetti deve sciogliere la riserva) e forse movimenti anche sul fronte Lega.