JESI – Dodici spicchi di cipolla, con sopra del sale, lasciati alla finestra la prima notte del nuovo anno, tra 1 e 2 gennaio. Dalla “lettura” delle loro condizioni al mattino, la previsione di quello che sarà il meteo dei successivi dodici mesi. È l’antica tradizione portata avanti da Alfio Lillini, ex consigliere comunale, ferroviere in pensione, rabdomante e appassionato che, come ogni anno, rende pubblico il suo “calendario delle cipolle”. Che non guarda solo alle vecchie credenze contadine ma tira anche gli orecchi in vista del futuro: «L’anno passato 2024 con le sue 13 lune doveva portare un segnale positivo… Ma beato chi l’ha visto? È stato l’anno più caldo di sempre con siccità, alluvioni anche ripetute nelle stesse zone, fenomeni climatici estremi, la falda acquifera di acqua dolce sempre più bassa e né Governo né regioni prendono un minimo di provvedimento per la sopravvivenza umana del futuro».
Il calendario delle cipolle
Il meteo 2025? Eccolo: «L’anno 2025 si presenta con un inverno abbastanza lungo, causa una Pasqua tardiva, la primavera di appena un mese, ma alla fine di maggio già un caldo quasi da mare, un inizio di giugno variabile, ma dalla terza decade già afoso che ci accompagnerà quasi fino alla fine di agosto, dalla metà di settembre prime piogge benefiche e occasionali, ottobre è da autunno vero, a novembre il primo freddo, per la neve speriamo in dicembre».
L’allarme
Lillini mette in guardia: «Il 12 novembre 2024 a Baku in Azerbaigian si è aperta la Cop 29, con la partecipazione di circa 200 delegazioni di tutto il mondo per discutere della sostenibilità ambientale globale futura. Neanche dopo che le delegazioni dell’Africa hanno abbandonato la discussione per protesta si è riusciti a trovare un accordo sui cambiamenti climatici in atto. A causa del no delle grandi nazioni che dominano la finanza e l’economia mondiale (non vogliamo prendere atto che abbiamo trasformato gli oceani in discariche planetarie piene di plastica) così facendo siamo destinati a soccombere… In Sicilia l’acqua potabile viene distribuita (in alcuni comuni) anche una volta ogni sette giorni… Governo, Regione, non muovono paglia, questi sono chiari segnali della qualità della vita vicino a noi!!! Avviso ai naviganti: alle nostre istituzioni tutte, voglio ricordare ancora una volta che salvaguardare e sostenere l’ambiente, in cui viviamo tutti è un dovere primario istituzionale, non intervenire solo dopo i disastri, la parola manutenzione è diventata cosa molto rara. Così non va affatto bene».