JESI – Due sorveglianti il sabato e una macchina di pattuglia il venerdì e la domenica. È quanto prevede il protocollo “Jesi Sicura”, ideato e concretizzato dalla Cna locale in collaborazione con l’associazione dei locali “Jesi città da vivere”. Questo weekend è previsto un sopralluogo per studiare il contesto e definire le zone da monitorare, dal prossimo si parte con la vigilanza privata.
Un impegno messo in campo da imprenditori e associazione di categoria per tentare di limitare gli atti vandalici in tarda notte, quasi sempre lontani dalle attività di somministrazione, ma fortemente stigmatizzati dai residenti, che ogni inizio settimana elencano quanto accaduto nei giorni precedenti. Per questo Cna Jesi, a supporto delle attività del centro storico, ha incontrato a titolo preliminare il portavoce dell’associazione “Jesi Città da vivere”, Marco Tombini al fine di proporre un progetto per consentire ai locali del centro di lavorare in serenità, ma allo stesso tempo limitare i disagi ai residenti. Una soluzione, ben vista dall’amministrazione, che nasce proprio dalla volontà di garantire sicurezza attraverso un servizio di vigilanza notturna privata da attivare nel centro storico, in collaborazione con la società Vedetta2 Mondialpol. Progetto che la Cna ha già in essere da diverso tempo in altre città del territorio.
«Incontro soddisfacente: comune l’intento di risolvere le criticità del centro storico, attraverso una sinergia di squadra con tutti gli esercenti e l’amministrazione comunale per risolvere tutte le problematiche attuali». È il giudizio che il Comitato Abitanti Centro di Jesi dà del recente confronto avuto con l’amministrazione comunale – rappresentata dal sindaco Massimo Bacci e dall’assessore Ugo Coltorti -, con le associazioni di categoria e con l’associazione “Jesi città da Vivere” dei titolari dei locali sul tema “movida” e conseguenti eccessi.
Dal Comune l’impegno fra le altre cose ad installare nelle zone del centro maggiormente nel mirino ancora prima del prossimo Natale un sistema di videosorveglianza. Il Comitato Abitanti Centro di Jesi apprezza ma ricorda: «I danni alla salute per il mancato riposo e inquinamento acustico, in altre città sono stati opportunamente quantificati e risarciti. Il Centro storico non può essere rivitalizzato solo in orario notturno». Si è parlato inoltre dei bagni pubblici, uno dei problemi maggiori in centro.