JESI – Incentivi per la mobilità elettrica. A proporli è Claudia Lancioni del Movimento 5 Stelle. La consigliera pentastellata ha presentato una mozione, da mettere in discussione e al voto il prossimo 21 marzo in aula consiliare, per impegnare l’amministrazione a stanziare risorse apposite per favorire l’acquisto di veicoli e ciclomotori meno inquinanti.
«La mobilità privata è un diritto, ma lo è anche la salute – dice Lancioni -. Quella con combustibili fossili tradizionali è una fonte certa di PM2,5, PM10 oltre che di CO2 e Nox oltre che di particolato secondario. Al momento, la mobilità elettrica è l’unica che consente una emissione nulla e il passaggio a essa non è solo possibile, quanto auspicabile. Anche produttori di veicoli “tradizionali”, per anni recalcitranti su questo fronte, si stanno adeguando con modelli ibridi o completamente elettrici per soddisfare una domanda sempre crescente. In questa direzione si è mossa anche questa amministrazione, con la recente approvazione del protocollo d’intesa con EnelX Mobility s.r.l. per la creazione in città di una rete pubblica di ricarica per auto elettriche. Il comune di Jesi rientra in un Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e c’è necessità, a tutti i livelli istituzionali, di pensare ad un risanamento della stessa, e non a sovraccaricarla
ulteriormente».
L’esponente del Movimento 5 Stelle evidenzia poi che «oltre alle auto elettriche, comunque costose, anche biciclette e scooter elettrici sono ampiamente disponibili sul mercato, e concorrono anche al miglioramento del traffico tradizionale, occupando materialmente meno spazio di automobili spesso al servizio di una singola persona. Ogni rottamazione di un qualsiasi veicolo con motore a combustione interna, a favore di uno elettrico, contribuisce al miglioramento della qualità dell’aria».
Impegna pertanto l’amministrazione «a favorire l’acquisto di biciclette elettriche e la rottamazione di scooter con motori termici, tramite un incentivo comunale mirato allo scopo, a istituire un capitolo di bilancio, finanziato tramite una percentuale degli introiti delle multe, atto a sostenere tale incentivo, e a predisporre un regolamento comunale che disciplini le modalità di accesso a esso oltre che alle somme erogabili».