JESI – Sarà una società privata a occuparsi della gestione temporanea del museo Federico II Stupor Mundi. L’amministrazione, in attesa di stabilire la modalità di gestione definitiva del contenitore “multimediale” donato alla città dall’ingegner Gennaro Pieralisi, sta trattando con una ditta specializzata del settore al fine di garantirne l’apertura nei mesi di novembre, dicembre e gennaio, quando si presume possano aumentare le visite. L’appalto ammonta a circa 19mila euro.
Inizialmente, il Comune pensava di acquisirne la gestione già dal 1 gennaio 2020, ma è molto probabile che l’iter farà slittare la presa in carico diretta del museo.
«Il Comune si è impegnato a versare un affitto di 36mila euro annui per 12 anni, siamo nel terzo anno di attività – ha spiegato l’assessore alla cultura, Luca Butini -. Non prevediamo che il museo chiuda, intendiamo pertanto continuare a onorare questo impegno. Nel 2017 l’afflusso è stato molto soddisfacente rispetto ai numeri conseguiti dagli altri musei cittadini. Si sono registati quasi 12 mila accessi, per un incasso di circa 54 mila euro, compresa la vendita di bookshop, etc. A fronte di una spesa per il personale e le manutenzioni ordinarie di 38 mila euro. La nostra intenzione, lo ribadisco, è che il museo continui ad esistere. Ci siederemo al tavolo per trovare una soluzione con tutti gli enti coinvolti».
Relativamente all’appalto temporaneo, il servizio consiste nel garantire l’apertura al pubblico dello Stupor Mundi di piazza Federico II e tutte le attività ed operazioni connesse, comprese eventuali aperture straordinarie e/o aperture per attività didattiche e/o laboratoriali. Dovrà essere svolto con due unità di personale in compresenza, per assicurare l’apertura al pubblico giovedì e venerdì dalle 10 alle 13, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il Comune potrà richiedere disponibilità speciali nei giorni festivi o per particolari attività. «Al fine di mantenere inalterati gli standard qualitativi pregressi e assicurare continuità all’attività museale, compatibilmente con l’organizzazione aziendale – si legge nel contratto, nell’individuazione del personale da utilizzare per lo svolgimento del servizio, si chiede di dare priorità agli operatori già impiegati nella struttura».