JESI – Nella giornata di ieri, 18 settembre, al termine dell’attività investigativa, è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente una 22enne per il reato di insolvenza fraudolenta.
La vittima, in sede di querela riferiva d’essere un tassista a Porto Recanati. Nel mese di febbraio c.a., mentre era in servizio, veniva contattato sul suo cellulare da una persona per un trasporto da Civitanova a Jesi. Richiesta la somma di 160 euro, la richiedente, che viaggiava unitamente ad un’amica di nazionalità cubana, ribatteva di non avere con sé i soldi ma che all’arrivo a Jesi la zia che l’attendeva gli avrebbe consegnato la somma. All’arrivo alla stazione dei pullman, la donna cubana accusava un malore allontanandosi subito mentre la richiedente dopo vari tentativi di chiamata della presunta zia rassicurava il tassista d’essere una persona seria e che gli avrebbe dato quanto spettante esibendogli la carta d’identità coi suoi dati anagrafici. Il tassista, pertanto, inviava al cellulare della donna il buono di pagamento di 160 euro con l’intesa che, una volta giunta in casa, la stessa avrebbe provveduto.
Nei giorni a seguire, tuttavia, la donna risultava irreperibile. Gli accertamenti espletati sulla veridicità dei dati anagrafici e l’individuazione fotografica operata dalla vittima, permettevano di individuare la donna e deferirla in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente per insolvenza fraudolenta.