JESI – Nuovi Comitati di Quartiere, «il 31 ottobre porteremo in Giunta le delibera con cui ne saranno indette le elezioni per il prossimo 28 gennaio. Entro il 29 dicembre le candidature». Lo ha annunciato, nell’ultimo Consiglio comunale, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo.
Il Regolamento che organizza i Comitati suddivide la città in dieci quartieri: Centro storico, Via Roma, Prato, San Giuseppe, Smia/Zona Industriale, Erbarella/San Pietro Martire, San Francesco, Coppi/Giardini, Paradiso, Minonna,
I Comitati avranno funzione «consultiva e propositiva nel rapporto con l’amministrazione comunale ma anche di iniziativa autonoma». Tre gli Organi, il primo è l’Assemblea, composta con diritto di voto dalla popolazione residente nel quartiere di età superiore a 16 anni. Ma possono partecipare, avanzare istanze e proposte anche soggetti che nel quartiere abbiano un rapporto riconosciuto di lavoro, studio o utenza di servizi, ancorché stranieri regolarmente soggiornanti. Poi il Direttivo, appunto eletto dall’Assemblea, e il Presidente.
«L’Assemblea – stabilisce il Regolamento – esprime la volontà collettiva del Comitato di Quartiere e ne rappresenta i bisogni e le esigenze. Elegge il Consiglio Direttivo e ha funzioni di indirizzo. É riunita in seduta plenaria ordinariamente almeno 2 volte all’anno e straordinariamente nei casi di necessità e urgenza».
Per l’elezione dei Direttivi è appunto a gennaio che si voterà: voto aperto zona per zona a tutti i residenti, senza distinzione di nazionalità, che abbiano almeno 16 anni. Si può votare naturalmente solo nel Quartiere di residenza. I seggi sono composti da un Presidente, due Scrutatori e un Segretario, selezionati, previo sorteggio, tra quanti ne faranno richiesta e non intendano candidarsi per l’elezione del Consiglio Direttivo. Chiamati a svolgere il ruolo a titolo gratuito, la prima volta saranno nominati dal Sindaco. A regime la costituzione del Comitato Elettorale sarà a carico del Presidente uscente.
Per essere eletti fra i 9 componenti di ciascun Direttivo, di anni occorrerà averne almeno 18. Il Direttivo eletto dura in carica 5 anni e se ne fa parte in forma gratuita. «Il Consiglio Direttivo si compone di 9 membri eletti tra coloro che hanno riportato il maggior numero di voti su un’unica lista di candidati che dovrà essere composta da un numero almeno il doppio superiore rispetto al numero dei componenti il Direttivo». Ovvero liste di almeno 18 persone, formate da soggetti che si autocandideranno. All’interno della lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato da un numero di candidati inferiore a 6. Ciascun votante esprime massimo due preferenze «nel rispetto della parità di genere»: ovvero, in caso di due, un uomo e una donna. Il Direttivo poi elegge, a maggioranza, il Presidente, che rappresenta il Comitato.
Quanto ai compiti, «I Comitati di Quartiere, attraverso il Consiglio Direttivo, possono essere preventivamente informati e consultati ogni qualvolta l’Amministrazione debba adottare atti e provvedimenti rilevanti, aventi incidenza sul Quartiere stesso». Temi: pianificazione urbanistica; gestione dei servizi pubblici erogati; progettazione di opere pubbliche; definizione del sistema di mobilità; gestione del verde pubblico; pianificazione di eventi socio culturali e sportivi».La consultazione preventiva si svolge su documentazione trasmessa dal Sindaco, osservazioni e valutazioni dei Comitati vengono inserite in specifico verbale ma non sono vincolanti per l’Amministrazione. Questa però questa dovrà indicare nel provvedimento adottato le motivazioni delle scelte che abbiano eventualmente portato a non tenere in considerazione osservazioni e valutazioni pervenute dai Comitati. Nell’atto di richiesta del parere va indicato il termine entro cui deve essere reso: non potrà essere inferiore a 15 giorni e superiore a 30, salvo casi di particolare urgenza.
I Comitati hanno poi «anche funzione propositiva e di stimolo alla partecipazione attiva all’interno del Quartiere e verso l’Amministrazione comunale». È facoltà del Direttivo convocare l’Amministrazione nella figura del Sindaco, Giunta o Consiglieri comunali per sottoporre alla loro attenzione proposte o criticità di particolare rilevanza o urgenza emerse nell’Assemblea di Quartiere o in sede di Direttivo. Ed è compito dell’Amministrazione comunale dare risposta su tali proposte o criticità al Direttivo del Comitato, entro 30 giorni, «anche in caso di mancata presa in carico delle istanze rappresentate, motivandone le ragioni». Autonomamente i Comitati possono procedere alla «organizzazione di iniziative aggregative, ricreative, formative; promozione di iniziative finalizzate alla valorizzazione del territorio e delle culture e tradizioni differenti; attività di collaborazione e co-progettazione di servizi e iniziative di Volontariato sociale in collegamento con Associazioni e Istituzioni presenti sul territorio».