Jesi-Fabriano

Jesi, nuovo appalto e primi interventi sui cimiteri

Samuele Animali, assessore con delega al settore, ha fatto il punto sugli interventi in atto o futuri, a ridosso delle giornate dedicate alla commemorazione dei Defunti

Il nuovo ulivo al centro del giardino delle rimembranze al cimitero di Jesi

JESI – «Da giugno scorso, è cambiato il soggetto cui è affidata la gestione dei cimiteri in città, di cui si occupa ora la ServiceOne. Il nuovo appalto prevede delle migliorie indirizzate verso le principali criticità riscontrate». Così Samuele Animali, assessore con delega al settore, fa il punto sugli interventi in atto o futuri, a ridosso delle giornate dedicate alla commemorazione dei Defunti. Con l’assessore, il dirigente Mauro Torrelli e gli addetti comunali Cinzia Ferretti, Cristina Senzacqua e Emilio Famiglini (fa parte dell’ufficio anche Rosa Santitoro).

Cimitero principale di Jesi, l’ala moderna

Primi passi compiuti, spiega l’assessore: «la pulizia, a cominciare dalle parti monumentali, l’eliminazione delle alberature secche, la manutenzione di verde, superfici di ghiaia e camminamenti, la predisposizione di nuovi dispenser (come per i carelli dei supermercati, nda) per gli annaffiatoi a disposizione del pubblico. Un nuovo albero è stato al centro del “giardino delle rimembranze” pensato per lo spargimento delle ceneri nell’ala moderna: un ulivo, donato da Andrea Pieralisi, ha preso il posto del vecchio gelso che non aveva attecchito. Nuovi cancelli automatici sono stati installati sia nel principale sia nei tre cimiteri rurali di Santa Maria del Colle, Mazzangrugno, Tabano. E poi c’è la novità della possibilità di ingresso alle aree cimiteriali consentito ora anche insieme ai cani, purché tenuti al guinzaglio».

In ballo per il futuro c’è anche l’idea di un rifacimento di segnaletica e indicazioni interne: di una ipotesi di ridisegno ha fatto dono il professionista jesino Stefano Gregori. Intanto, dopo le polemiche intorno al tema delle settimane scorse, ci sono persone e professionisti che prendono contatto per fare visita al cimitero di Jesi. «Visite che saranno gestite dall’ufficio turismo – dice l’assessore Animali – ma assolutamente non è di turismo cimiteriale che si parla o al quale si è mai pensato. E però c’è chi ritiene il cimitero di Jesi di interessa da un certo punto di vista architettonico, di qui la proposta che ci è stata fatta di aderire all’Asce, associazione dei cimiteri significativi in Europa». L’idea alla base della discussa e dai più ben poco apprezzata parte nuova del cimitero, sorta fra anni ’90 e 2000 con la piramide e le strutture in cemento, è infatti frutto di un architetto di rilievo del Novecento italiano, Leonardo Ricci. Nato a Roma nel 1918, scomparso a Venezia nel 1994, Ricci è stato allievo di Giovanni Michelucci e docente a Firenze e negli Stati Uniti, Medaglia d’oro alla Triennale di Milano nel 1957 e progettista di svariate opere fra Toscana e Marche. Otre che, per inciso, nonno della nota attrice Elena Sofia Ricci.

Al di là di gusti e giudizi estetici, il nuovo cimitero sconta – ed è oggettivo – una serie di evidenti problematiche di praticità e carenza di manutenzione. Per questa ultima ci sarà ancora da attendere. «Se i tre cimiteri rurali una stima del necessario, dai progetti che abbiamo trovato, c’è ed è complessivamente di alcune decine di migliaia di euro, per la parte moderna del principale tanti anni di mancata manutenzione ordinaria e straordinaria fanno sì – dice Animali – che un intervento, di cui progetto e stima precisi non ci sono, sia estremamente oneroso. Nell’ordine di milioni di euro».

Intanto nuovi loculi sono stati ricavati dal complesso di più recente realizzazione all’ingresso della parte monumentale del cimitero di Santa Lucia. «Sono 48 ma, di questi, 16 andranno in parte a esaurire le attuali liste di attesa dell’assegnazione e alcuni li terrà a disposizione per emergenze e necessità. Trentadue invece andranno a bando dagli inizi di novembre. I costi delle concessioni, per 40 anni, «sono gli stessi dal 2015» spiega Torelli. Si va dai 2.800 euro della fila più in alto, ai 3.550 delle due mediane ai 3mila della più bassa.