JESI – Duro attacco di Jesi in Comune all’amministrazione Bacci. Oggetto del contendere, un nuovo distributore di gas metano a uso pubblico mediante stoccaggio in forma liquida in via Cartiere Vecchie. Se ne è discusso in occasione dell’ultimo consiglio comunale.
«Chiuso da almeno 30 anni – tuona Jesi in Comune -, l’impianto sarà presto ripristinato. Ancora un regalo della Giunta Bacci per il quartiere più popoloso della città che già può “vantare” il cantiere per la “torre Erap”, il Centro Ambiente, il Campo Boario che versa in condizioni pessime, l’area dove sorgeva la sede dei Repubblicani e che presto ospiterà un parcheggio, un’area giochi per bambini rasa al suolo e anche una vecchia casa colonica a rischio crollo.
Il Comune di Jesi si è appellato al Consiglio di Stato per l’impianto di distribuzione di gas metano che Coop Alleanza 3.0 vorrebbe realizzare vicino al centro commerciale Arcobaleno. Nessun “atto dovuto” per la ditta “Scavi e Condotte srl” di Apiro (che dovrebbe realizzare l’impianto) e che aveva fatto ricorso al Tar, ottenendo una sentenza favorevole. Ora si attende la decisione del Consiglio di Stato che, se conferma la decisione del Tar, rischia di costare al Comune un risarcimento importante. Dell’impianto all’Asse Sud però – ricorda il gruppo di minoranza rappresentato in aula da Samuele Animali, Francesco Coltorti e Agnese Santarelli – si è parlato in Consiglio, Jesi in Comune si è espressa contro. A San Giuseppe invece si farà e basta».
Prosegue Jesi in Comune: «La Giunta Bacci ha concesso l’autorizzazione alla ditta EmmeTre, la notizia è di pochi giorni fa, a un nuovo impianto di gas metano in via Cartiere Vecchie. Perché trattamenti così diversi? Perché la Giunta comunale coinvolge il Consiglio per dire no a Coop Alleanza 3.0 mentre a San Giuseppe decide per il sì e tiene all’oscuro il Consiglio? Ci piacerebbe che il Sindaco chiarisse sulla questione. Ci piacerebbe anche che il consigliere comunale e provinciale, e residente di San Giuseppe, Marco Giampaoletti prendesse posizione visto che è al governo della città da otto anni. Nel frattempo segnaliamo che l’avvio dei lavori per il nuovo impianto in via Cartiere Vecchie significherà l’apertura di un secondo cantiere (dopo quello della Torre Erap) nel quartiere San Giuseppe.
Due cantieri importanti che si trovano, in linea d’aria, molto vicini. Questo significherà inevitabilmente ulteriori disagi per chi vive e si sposta nella zona. Ma che importa alla Giunta Bacci? Tanto i cittadini di San Giuseppe sono cittadini di serie B, quindi a San Giuseppe si può fare tutto. Insomma, siamo di fronte all’ennesima conferma di una Giunta che rispetto ad alcune aree della città non ha alcuna reale attenzione».
La ditta proponente, a scomputo parziale degli oneri di urbanizzazione, realizzerà a proprie spese il marciapiede lungo via Cartiere Vecchie.
Sul distributore di via Cartiere Vecchie interviene Marco Giampaoletti.
«Visto che Jesi in Comune non si informa sulle questioni, si deve chiarire un punto, quello dei permessi e richieste che arrivano al Suap (Sportello unico per le attività produttive)», spiega. E prosegue: «Il distributore è stato chiuso circa da 20 anni e il terreno è di proprietà di un privato: perciò è lecito che si faccia una richiesta di una nuova apertura, basta che venga rispettata la normativa.
Ricordo a Jesi in Comune che la normativa è stata cambiata visto che la precedente vietava l’apertura di impianti nel centro città. Poi non si sa perché nei precedenti governi, è stata cambiata e nelle aperture ora si deve tener conto anche dei vincoli paesaggistici e urbanistici. La zona in questione è stata in fase di abbandono per molti anni e i residenti si sono lamentati con i proprietari per chiedere manutenzione. Ora che quella zona può essere riqualificata con nuova viabilità e marciapiedi, con un impianto solamente per la somministrazione di metano e anche colonnine per ricariche auto elettriche, c’è sempre qualcuno che dice che non va bene. Assudo dire sempre no».
Che conclude: «Paragonare il cantiere del distributore con quello della Torre Erap, a cui io ho sempre espresso la mia contrarietà, è veramente assurdo. Adesso però chiedo a Jesi In Comune che cosa ne pensa di un immobile comunale come quello di via Gallodoro, che ospita il centro sociale Tnt. Non sarebbe meglio farci gli uffici comunali o altre cose che possano servire alla città magari avendo anche un’entrata per il Comune stesso?».