Jesi-Fabriano

Jesi, nuovo ponte San Carlo: a Minonna l’incontro. Il sindaco: «Apertura a dicembre 2024»

All'annuncio dello slittamento rispetto alla iniziale previsione di conclusione dei lavori alla fine del prossimo mese di agosto, inevitabili e comprensibili mugugni e malumori di chi, dalla chiusura del ponte, si sente "isolato" e ha allungato tutti i suoi percorsi

JESI – «Conclusione delle lavorazioni in cemento armato nel prossimo mese di luglio, ad agosto l’impalcato sarà poggiato sulle pile. Sul nuovo ponte San Carlo la previsione è che si potrà cominciare a passare con l’auto tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre prossimo». Lo ha detto ieri sera 5 giugno il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo alla foltissima platea che ha preso, parte nell’area verde di via Piandelmedico adiacente alla parrocchia di Sant’Antonio Abate, all’incontro pubblico per fare il punto in particolare con i residenti del quartiere Minonna e delle frazioni vicine sui lavori di costruzione del nuovo ponte San Carlo. All’annuncio dello slittamento dei tempi rispetto alla iniziale previsione di conclusione dei lavori alla fine del prossimo mese di agosto, inevitabili e comprensibili mugugni e malumori di chi, dalla chiusura definitiva del ponte dal settembre 2023, si sente “isolato” e ha dovuto allungare in tempo e chilometri tutti i suoi percorsi quotidiani per raggiungere il centro città. «Una situazione che ci costa almeno 200 euro in più di spesa al mese» ha evidenziato più d’uno. C’è chi punta il dito sul numero di personale al lavoro sul cantiere, critiche anche sull’effettivo funzionamento del servizio di trasporto pubblico attivato per offrire una alternativa al mezzo privato. «Ma dai dati di Conerobus – ha detto al riguardo l’assessora a mobilità e lavori pubblici Valeria Melappioni – risulta che a scegliere di fruire dei biglietti gratuiti messi a disposizione dei residenti e a utilizzarli sono stati, sostanzialmente, quasi solo gli studenti».

Demolire e ricostruire il San Carlo, ovvero il collegamento più diretto tra le due sponde dell’Esino rispettivamente tra il centro città da un lato e, dall’altro, il quartiere Minonna e le frazioni vicine, lo svincolo Jesi Centro della SS76 e la provinciale per Santa Maria Nuova, Filottrano e Macerata, costerà alla fine poco più di 8milioni di euro. Chiuso al transito dei mezzi pesanti dalla primavera 2018 a seguito degli esiti delle verifiche di sicurezza, il vecchio ponte è stato demolito l’autunno scorso. «Sotto le spalle del vecchio ponte demolite sono stati rinvenuti resti della struttura ancora precedente (fatta saltare dai tedeschi in ritirata nel 1944, nda) che non si pensava ci fossereo ed è stata critica la fase della perforazione sull’alveo a 32 metri di profondità per la posa dei pali che comporranno le pile – ha spiegato l’assessora Valeria Melappioni – ma ora i lavori sono già arrivati fuori acqua e le pile sono quasi tutte alzate. Una prima spalla, lato Minonna, è conclusa, è in corso l’armatura dei piloni in alveo. Poi si realizzerà la spalla lato Jesi».

Di alcune «situazioni più complesse delle previsioni iniziali» ha parlato il sindaco Fiordelmondo, che oggi sulla sua pagina Fb istituzionale torna sul tema: «Ieri sera a Minonna, insieme all’assessora Melappioni e all’ingegnera Calcagni, abbiamo incontrato i cittadini e le cittadine per fare il punto sullo stato dei lavori del ponte San Carlo. È stato un fondamentale momento di confronto, per mostrare e raccontare tutte le fasi del progetto e aggiornare sulla prosecuzione dei lavori: i pali in profondità e le fondazioni sono tutte armate e gettate, si sta concludendo la spalla sul lato Minonna. Una volta terminate le pile in elevazione in calcestruzzo armato e la spalla lato Jesi, avrà luogo il posizionamento della struttura in acciaio dell’impalcato orizzontale, saranno realizzati il solaio sovrastante e le opere stradali, per arrivare così al collaudo tecnico finale a dicembre prossimo. Abbiamo raccolto le osservazioni che cittadini e cittadine hanno sollevato su questa e altre questioni altrettanto significative e perciò vi ringraziamo. Vivere la partecipazione di così tante persone è molto importante perché l’apertura, la trasparenza e il confronto sono per noi presupposti imprescindibili per l’amministrazione condivisa della nostra città».

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