Jesi-Fabriano

Jesi, opposizione critica sulla tassa di soggiorno, ma la maggioranza approva

Il consiglio comunale, nonostante la contrarietà della minoranza, approva l'introduzione dell'imposta a partire dal prossimo 1° aprile

Una vista di Jesi dalle ex Carceri
Una vista di Jesi dalle ex Carceri con il cimitero "piramide" sullo sfondo

JESI – Con quattordici voti favorevoli, quelli della maggioranza, e sette contrari, l’opposizione, il Comune approva l’introduzione della tassa di soggiorno a partire dal prossimo 1° aprile. Si pagheranno 2 euro al giorno per persona nelle strutture ricettive alberghiere a 4 stelle e di categoria superiore, 1,50 euro al giorno per persona nelle strutture ricettive alberghiere a 3 stelle, 1,50 euro al giorno per persona nelle strutture ricettive alberghiere a 1 o 2 stelle, 1 euro al giorno per persona nelle altre tipologie di strutture ricettive (strutture ricettive all’aria aperta, attività ricettive rurali, case per ferie e ostelli per la gioventù, case religiose di ospitalità, centri di vacanza per minori e anziani, rifugi, bivacchi fissi, esercizi di affittacamere, case ed appartamenti per le vacanze, appartamenti ammobiliati per uso turistico, immobili utilizzati occasionalmente per fini ricettivi, strutture che offrono servizio di alloggio e prima colazione, attività ricettive agrituristiche ed altre eventuali tipologie definite dalla normativa regionale che realizzino il presupposto d’imposta).

Ratificato anche l’emendamento della maggioranza, sempre con i voti delle forze di governo, che esenta dal pagamento della tariffa i portatori di handicap non autosufficienti (con certificazione) e relativo accompagnatore, oltre ai minori di 16 anni, coloro che assistono degenti ricoverati presso strutture sanitarie, per un massimo di un accompagnatore per paziente, i volontari appartenenti ad organismi riconosciuti che prestano servizio in occasione di calamità, i soggetti che alloggiano in strutture ricettive a seguito di provvedimenti adottati da autorità pubbliche, per fronteggiare situazioni di carattere sociale nonché di emergenza conseguenti ad eventi calamitosi o di natura straordinaria o per finalità di soccorso umanitario, gli studenti non residenti che frequentano istituti superiori o universitari situati nel territorio comunale.

A detta di Jesi in Comune, «sarebbe prima opportuno investire su cultura e turismo e poi applicare eventualmente la tassa». Storcono il naso anche il M5S e il Pd, che stigmatizza «la mancanza di visione». La pratica, messa al voto attorno all’ora di cena, è stata ratificata.