Jesi-Fabriano

Jesi, opposizione all’attacco sullo stop ai Comitati di Quartiere: «Decisione ideologica»

Jesiamo affonda: «Dovevano vedere la luce a settembre, la nuova coalizione a governo della città ha ritenuto invece di fermarli. Il motivo non è dato saperlo»

JESI – L’amministrazione Fiordelmondo stoppa il via ai Comitati di Quartiere e decide di rivederne il regolamento e dalla minoranza consiliare Jesiamo va all’attacco: «Decisione ideologica, pregiudiziale e d’imperio».

«Dovevano vedere la luce a settembre di questo anno i Comitati di Quartiere, finalizzati a promuovere la partecipazione dei cittadini nei rapporti con l’amministrazione – rileva Jesiamo – purtroppo la nuova coalizione a governo della città ha ritenuto invece di stopparli. Il motivo non è dato saperlo, non lo dice la pratica che verrà discussa nel Consiglio Comunale del 28 luglio, né è riuscita a spiegarlo in Commissione la neo assessora alla partecipazione Mammoli in palese difficoltà su un argomento di sua diretta competenza. Né ci sono state indicate le tempistiche con cui la maggioranza intende modificare i comitati. A sostegno dell’Assessore, la Consigliera Santarelli, anch’essa, a nostro parere, poco puntuale nell’argomentare in merito a tempi e motivi della sospensione, ma molto scafata nel polemizzare con la precedente amministrazione, nonostante sia oggi al governo con il PD e sia chiamata ad amministrare, dando risposte, tanto alla minoranza, quanto ai cittadini, essendo la tematica della promozione della partecipazione di interesse generale».

Prosegue l’opposizione; «Dunque, primo atto della nuova amministrazione Fiordelmondo: stop ai comitati di quartiere e rinviata a chissà quando la partecipazione dei cittadini. Va aggiunto, inoltre, che nessun confronto e nessun avviso è stato promosso in favore dei Comitati esistenti, come pubblicati nel sito dell’ente, della cui collaborazione si è sempre avvalsa l’amministrazione comunale; decisione ideologica, pregiudiziale e d’imperio, dunque, in nome di quella tanto decantata partecipazione che avrebbe dovuto vedere riunioni, assemblee e consultazioni popolari a far da contorno a qualsiasi decisione della maggioranza.  Chi governa si sta accorgendo che un conto è far polemica, più duro costruire e argomentare le proprie decisioni, ad oggi, indefinite e prive di giustificazioni. In Consiglio sarà nostro compito difendere le istanze di partecipazione  di coloro che attendevano l’avvio dei Comitati di Quartiere già dal prossimo settembre e che, purtroppo, dovranno attendere che chi amministra inizi a capire come muoversi e a mettere d’accordo tutte le mille anime della maggioranza».