JESI – Interrogati sulla qualità del cibo che viene somministrato in ospedale, i pazienti dell’Ospedale Carlo Urbani hanno risposto positivamente.
All’inizio del mese di novembre, il Tribunale per i diritti del Malato in collaborazione con il personale incaricato dell’Area Vasta 2 avevano distribuito nei reparti di Ortopedia, Reumatologia, Ginecologia –Ostetricia e Cardiologia, un questionario per conoscere l’opinione dei pazienti sul cibo che veniva loro somministrato. «Il questionario era mirato a valutare il gradimento del servizio di ristorazione in ospedale – spiega Pasquale Liguori del Tdm di Jesi – con lo scopo di ottenere dei dati utili per opportune iniziative di
miglioramento dello stesso, utilizzando la soddisfazione come uno degli indicatori della valutazione del servizio ricevuto dal cliente-utente».
In maniera anonima e volontaria i pazienti hanno dato delle indicazioni sul tempo di permanenza in ospedale, sull’età e sul sesso, poi hanno risposto alle domande relative al tipo di dieta, l’orario dei pasti, le caratteristiche del cibo, la quantità, la sapidità e il grado di cottura del pasto, oltre che un giudizio finale complessivo sul gradimento del servizio. «Sono stati distribuiti 70 questionari – continua Liguori -. Abbiamo escluso, d’accordo con la Direzione diell’Area Vasta, quei reparti in cui il paziente soggiorna poco (day hospital o day surgery). La maggior parte degli intervistati erano ricoverati dai quattro ai cinque giorni, una fascia di età superiore ai 65 anni ed in prevalenza di sesso femminile: «Il giudizio complessivamente è positivo sul nuovo servizio di ristorazione dei pasti ospedalieri gestito dalla Ditta Markas. D’accordo con la Direzione dell’Aarea Vasta 2, l’indagine potrà essere ripetuta nel tempo al fine di
monitorare il grado di soddisfazione e di gradimento del vitto distribuito».