JESI – Erano intervenuti per aiutarlo, visto che stava camminando lungo la superstrada 76 nel tratto compreso tra le uscite di Moie e Jesi est, sulla corsia in direzione Ancona, mettendo a rischio la sua vita e rischiando di provocare qualche incidente. Ma quando i carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Jesi sono intervenuti in superstrada e hanno rintracciato lo straniero, quello anziché collaborare e farsi mettere in sicurezza, li ha aggrediti con violenza.
È successo ieri pomeriggio verso le 15,30 e in superstrada si sono vissuti momenti di paura, specie per gli automobilisti che si sono trovati improvvisamente e contromano quel pedone a piedi: tra frenate brusche e manovre di emergenza per schivarlo, è un miracolo che non ci siano stati feriti. Rapido e tempestivo l’intervento dei carabinieri di Jesi – che hanno rintracciato lo straniero grazie alle numerose segnalazioni degli utenti giunte al 112 – i quali dopo averlo individuato hanno attivato tutti i dispositivi luminosi e sonori della macchina d’istituto per segnalare l’intervento alle auto che sfrecciavano ignare sulla ss76. Poi, hanno raggiunto a piedi lo straniero che, giunto nel frattempo in prossimità di una curva, continuava indisturbato a camminare contromano senza ascoltare le grida dei militari.
I carabinieri hanno cercato di accompagnarlo verso la macchina per metterlo in sicurezza ma l’uomo ha reagito con violenza scagliandosi contro i militari. Uno degli operanti è stato scaraventato contro il guard-rail, riportando un trauma alla schiena; l’altro è stato aggredito e ha riportato una ferita a una gamba. Lo straniero era completamente fuori di sé. I due militari, nonostante fossero feriti, sono riusciti al termine di un intervento molto rischioso – proprio per le condizioni ambientali – a bloccare lo straniero e ammanettarlo, a farlo salire sull’auto d’istituto e portarlo comunque in salvo. In tarda serata il pakistano è stato identificato e arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. I due coraggiosi militari del Radiomobile, feriti ma non gravemente per fortuna, sono stati costretti a ricorrere alle cure del Pronto soccorso del Carlo Urbani di Jesi.