JESI – Un parterre de roi si è riunito a Jesi, invitato dal locale Panathlon attraverso il suo presidente Andrea Moriconi (già ottimo praticante del tiro a volo), che ha voluto omaggiare, attraverso gli intervenuti, uno sport che ha dato tantissimo alla nostra regione e che continua ad essere presente ai piedi di ogni alzabandiera fra Olimpiadi e manifestazioni mondiali ed europee. Difficile riunirli tutti insieme.
Le presenze di Luciano Rossi – presidente della federazione italiana di tiro a volo e da poco eletto presidente Internazionale – di Elia Sdruccioli di Ostra Vetere, campione del mondo in carica di tiro a volo specialità Skeet e già campione del mondo juniores e recentemente premiato a Roma alla manifestazione “Le Marche Regione da podio” – di Massimo Fabbrizi, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra, sanbenedettese, hanno nobilitato ed alimentato di ricordi e di progetti per il futuro, la serata.
Presenti il consigliere internazionale del Panathlon Luigi Innocenzi, il vice Governatore Stefano Stefano Ripanti, il presidente del CONI Fabio Luna, il vice presidente Marco Porcarelli, il delegato di Pesaro Urbino Fabrizio Tito, la presidente Maria Teresa Argenti ed il past presidente Emilio Ceccucci del Club Clitunno, di Valentina Iobbi presidente del Club di Osimo ed i saluti online del presidente del Distretto Italia Giorgio Costa.
In sostanza una festa “mondiale”, nel corso della quale si è partiti dal ricordo dello straordinario olimpionico di Torrette Galliano (o Liano) Rossini (era presente il figlio) e di tutte le sue olimpiadi ed allori riportati in Italia. Il presidente internazionale Luciano Rossi, dinamico, vulcanico e coinvolgente nei suoi racconti che si perdono fra le tante Olimpiadi in cui ha diretto la nostra nazionale, non ha dimenticato di ricordare come il tiro a volo sia una disciplina sportiva sempre più in voga in cui tecnica di tiro, mente e corpo sono i tre elementi fondamentali. Inscindibili ed essenziali. «E poi diciamo che il mondo della politica e dello sport debbono condividere la stessa finalità, che è quella di far crescere il Paese, e ciò può accadere soltanto se c’è una sinergia fra Istituzioni, tutte le istituzioni, e le varie discipline, coinvolgendo anche le attività didattiche. La vostra regione, le Marche, ne sono un esempio chiaro e lampante».
Insomma, le medaglie danno l’imprimatur a quelli che “debbono” essere considerati sport in cui competi con te stesso e dove il tuo unico avversario è il piattello da rompere. Introdotti dal presidente del club di Jesi Andrea Moriconi e dalla vice Carla Saveri, tutti hanno espresso il proprio punto di vista con entusiasmo. Che non è mancato a Massimo Fabbrizi, quando ha raccontato, oltre ai tanti titoli internazionali guadagnati, l’argenti di Londra 2012 ed il giovane ostrense Elia Sdruccioli, in forza all’Esercito, la cui passione «è nata quando mio padre mi portò per la prima volta al campo di tiro a volo di Fano, ed in seguito potei provare anche un fucile su qualche piattello e sbocciò subito l’amore per questo sport». Tanti partecipanti, cui è giunto il saluto inviato da parte del sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo, impossibilitato a partecipare, e grande festa in attesa delle prossime Olimpiadi. «Io ci spero proprio», ha affermato Sdruccioli. Il presidente Luciano Rossi ha strizzato l’occhio. Buon segno.