JESI – Nel Parco del Verziere al posto del decadente edificio dell’ex Crt – che sarà demolito – sorgerà una scuola per l’infanzia, da nido a materna, grazie ai finanziamenti previsti con fondi Inail – 150 milioni di euro – dal decreto relativo ai “Poli per l’infanzia innovativi” a gestione pubblica.
Alla Regione Marche sono stati destinati più di 4 milioni di euro dei quali un milione e 100 mila il finanziamento alla proposta presentata dal comune di Jesi – su un importo totale di lavori pari a un milione e 300 mila euro, la differenza la mette il Comune – che, in ambito regionale, si è “piazzata” prima in graduatoria su 18 richieste. E ne saranno finanziate tre.
A carico del Comune la cessione gratuita dell’area, le spese per la demolizione, le indagini specialistiche, la progettazione, gli arredi e la gestione.
A renderlo noto l’assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Renzi, nel corso di una conferenza stampa oggi, 31 gennaio, alla quale ha partecipato anche il dirigente dell’Area Servizi Tecnici, Francesca Sorbatti.
Una giornata con le scuole in primo piano visto che proprio stamattina, in viale Verdi, è iniziata l’opera di demolizione del vecchio plesso scolastico “Lorenzini” che verrà ricostruito in via Schweitzer «per il quale stiamo predisponendo il progetto esecutivo, siamo alla stretta finale», ha precisato Renzi.
La nuova struttura in zona Verziere, dunque, impegnerà complessivamente un’area di 920 mq – più grande dell’edificio attuale – su seimila complessivi, tutta su un piano, facilmente accessibile, senza scale, nè barriere archiettoniche, proprio per rispettare gli standard ministeriali previsti. Sarà destinata a 130 alunni, suddivisi in 4 sezioni di scuola d’infanzia e un nido per 30 bambini. Ci saranno anche una piscina interna e un giardino d’inverno. Prevista anche la possibilità di utilizzo come spazio polivalente per servizi aperti nel territorio durante tutto l’anno.
L’area intorno sarà risistemata per lo sviluppo dell’educazione senso – motoria (giardino didattico, orto) e messa a disposizione dei residenti del quartiere.
A proposito dei quali le possibili famiglie che potranno accedere al servizio sarebbero 612 su 2.200 presenti sul territorio. Il bacino di utenza dovrebbe, comunque, comprendere anche Monsano. In sostanza verrà meno l’impegno con la struttura di Santa Maria del Piano che, tra l’altro, è in locazione, dando così luogo a un risparmio per le casse comunali.
«Quell’area aveva bisogno di essere riqualificata – ha sostenuto l’assessore – e questo progetto si inserisce nei nostri obiettivi anche perché sono previsti spazi verdi a disposizione del quartiere. Una risposta alle aspettative della zona in modo innovativo».
I tempi di realizzazione, tutto compreso? In un arco che va fra i tre e i quattro anni.