JESI – «Veramente triste registrare che la disperazione di un operaio venga sfruttata da alcuni per rilanciare accuse assolutamente prive di fondamento». Così l’amministrazione comunale, dopo l’episodio che ha visto ieri mattina 18 settembre un dipendente del cantiere per la costruzione della Torre Erap di via Tessitori salire per protesta su una gru e minacciare il peggio e dopo le reazioni politiche a quanto accaduto.
«Assurdo appare, infatti – attacca l’amministrazione- coinvolgere il Comune di Jesi sugli sviluppi di un appalto che vede, come stazione appaltante e committente dello stesso, un altro soggetto pubblico. Non ci sorprenderemmo se gli stessi soggetti in futuro ci accusassero della mancata realizzazione del raddoppio della rete ferroviaria che collega Ancona a Roma».
Prosegue il Comune: «I fatti hanno dimostrato, in maniera inequivoca, chi sono coloro che hanno deciso di realizzare quell’opera; hanno nomi e cognomi ben precisi, e non fanno parte di questa Amministrazione comunale. Sono, viceversa, molto più vicini al pensiero e all’azione di chi strumentalizza: capiamo perfettamente che questo dia loro fastidio, ma se ne facciano una ragione».
Alla realizzazione della Torre Erap si lega una lunga storia urbanistica al centro di notevoli polemiche e proteste per la costruzione di un ulteriore palazzone nel centro di un quartiere già ampiamente popolato e cementificato. All’origine invece della protesta dell’operaio ci sarebbero state la rivendicazione per stipendi arretrati e in ritardo e le condizioni di sicurezza sul cantiere.