JESI – Non si placano le polemiche su ponte San Carlo. Il sindaco Massimo Bacci, in occasione del confronto in consiglio comunale, ha attaccato frontalmente la regione, che potrebbe trovare fino a 3,5 milioni di euro per il rifacimento del viadotto. Critico il Pd di Jesi, che in aula ha proposto una risoluzione, poi ritirata, per considerare l’opera una priorità del 2020. A tale proposito, l’amministrazione ha garantito che 1,5 milioni di euro, la parte restante dell’investimento, verrà trovata attraverso un mutuo.
«Di fronte alla necessità della completa ricostruzione di un’opera di primaria importanza a costi impossibili da sostenere – evidenzia il segretario democrat Stefano Bornigia -, il comune di Jesi trova il modo di attaccare tutti i livelli istituzionali che stanno invece offrendo un aiuto. Un aiuto che rappresenta il solo modo per risolvere un problema altrimenti irrisolvibile per l’amministrazione jesina. Gli unici numeri che negli ultimi 10 giorni sono balzati alla cronaca in modo incomprensibile, sono quelli offerti dall’amministrazione sui costi del ponte. Stimati e pubblicati fino a poco tempo fa in 4 milioni di euro, poi passati sul documento di programmazione economica a 5 milioni fino a balzare a 6 milioni in una recente assemblea pubblica. Fatto sta che solo ieri, in Consiglio Comunale, stante le richieste pervenute dall’opposizione, si è avuta l’informazione più o meno precisa del costo complessivo. Per la realizzazione dell’opera, il comune di Jesi, che è formalmente il solo proprietario dell’infrastruttura viaria, ha ricevuto diverse collaborazioni e nello specifico: Vivaservizi per 600 mila euro, Il Ministero degli Interni, il quale ha già erogato 300 mila euro per la progettazione, ed infine la Regione Marche, che ha offerto un aiuto pari a complessivi e 3,5 milioni di euro. Al Comune resterebbero da investire meno di 1,5 milioni, i quali potrebbero tra l’altro essere trovati attraverso la Provincia di Ancona e da società di erogazione di servizi (vedi Enel), che sono comunque interessati al ponte. Una comunità intera, pertanto, politica ed istituzionale sta cercando di fare la propria parte in un’opera necessaria ed urgente, che il Comune dovrebbe altrimenti affrontare da solo».
Ecco, pertanto, l’attacco: «La narrazione offerta dal Sindaco però, che dopo 8 anni di governo non riesce ancora ad affrancarsi da un passato oramai lontano, non regge – è il parere del Pd di Jesi -. Il rischio stavolta è che “l’amministrazione del fare” si perda sul serio in inutili chiacchiere. Renda pertanto evidente il Sindaco che, a fronte dell’aiuto offerto, è pronto a dare immediato seguito all’esecuzione dell’opera straordinaria che interessa il Ponte San Carlo. Bacci abbandoni questo atteggiamento e faccia in modo che le possibilità raccolte si trasformino in una realtà concreta. Il Partito Democratico farà la sua parte e continuerà a dare il suo contributo, per il raggiungimento di un risultato che non va a vantaggio di alcuna forza politica, ma del bene comune della nostra città e del nostro territorio».
Analoga la presa di posizione del consigliere Pd, Lorenzo Fiordelmondo in aula. «È mancata l’apertura di un tavolo per trovare una soluzione comune», il suo parere.