JESI – «Cascamificio, stazione e Centro ambiente? La prova del nove della mancanza di interesse per le “periferie”. A differenza di quel che oggi sostiene l’amministrazione». Così Samuele Animali, Jesi in Comune, a proposito di quanto affermato dal sindaco di Jesi Massimo Bacci in sede di bilancio di fine 2021 e anche di dieci anni di mandato.
Dall’opposizione, Animali critica la lettura che l’amministrazione comunale fa dei tre interventi, conclusi o in previsione, in chiave di riqualificazione delle aree interessate. «Il progetto sul Cascamificio, per ammissione della stessa amministrazione in Consiglio, nasce su due piedi recuperando un altro progetto, per approfittare di una delle occasioni di finanziamento che si stanno presentando in questo periodo. Bene, ma per il momento ha poco a che fare con un progetto di recupero di un quartiere. Il rinnovo della stazione ferroviaria è una scelta di RFI, del tipo prendere o lasciare. E infatti verranno sacrificati i giardinetti, con buona pace dei residenti».
Quanto al Centro Ambiente, Animali ricorda che «è stato rinnovato in loco nonostante una raccolta di firme che ne chiedeva l’allontanamento in una delle tante aree dismesse verso la zona commerciale, per restituire il Boario ai residenti. C’era persino un progetto di massima, risalente a molti anni prima, per un’area in zona Zipa. Dove purtroppo gli immobili dismessi e da recuperare abbondano e una permuta non appariva impossibile. In questi anni peraltro il Comune ha acquistato da privati diversi immobili per altre esigenze».
Secondo il consigliere di Jesi in Comune, quella dell’amministrazione è «una politica urbanistica fatta per francobolli, quando va bene per occasioni. Se si può vedere un vero orientamento, è stato proprio concentrare la spesa a carico del bilancio su alcuni interventi nel centro, in parte già individuati dalle famigerate “giunte precedenti”, in parte occasionati da lasciti ereditari. Un dibattito su questioni di rilievo per il futuro prossimo della città sarebbe importante in questo momento».