Jesi-Fabriano

Jesi piange la morte di don Attilio Pastori

Aveva 91 anni, la notizia data poco fa in Consiglio comunale dal vice sindaco Samuele Animali. Per decenni parroco della centalissima San Giovanni Battista, figura chiave della chiesa e della cultura jesine, era cittadino benemerito dal 2013

Don Attilio Pastori (foto da pagina Fb Massimo Bacci Sindaco, 2013)

JESI – Jesi piange Don Attilio Pastori, notissima e apprezzata figura del mondo della chiesa e ancora più in generale della cultura cittadine. Per decenni parroco della centralissima San Giovanni Battista (per gli jesini, San Filippo), di cui era tutt’ora parroco emerito. Don Attilio si è spento all’età di 91 anni. Era stato ordinato sacerdote il 29 giugno del 1955. A dare notizia della sua scomparsa è stato pochi minuti fa il vice sindaco Samuele Animali, prendendo appositamente la parola durante la seduta del Consiglio comunale in corso di svolgimento. Una comunicazione seguita dal minuto di silenzio osservato dall’aula e dalle immediate espressioni di cordoglio di tutte le forze politiche.

«La scomparsa di don Attilio Pastori è un grave lutto per tutta la nostra Città. Una morte che colpisce la nostra comunità dove don Attilio era conosciuto, stimato e benvoluto. Voglio ricordarlo per quel che ha dato a generazioni di uomini e donne che hanno avuto la fortuna di incontrarlo nel loro percorso», le parole del sindaco Lorenzo Fiordelmondo.

Don Attilio Pastori, seduto al centro, in una immagine di un anno fa insieme al vescovo Rocconi, a don Alberto Balducci e don Claudio Procicchiani (foto da pagina Fb Parrocchia San Giovanni Battista)

Di Jesi, Don Attilio Pastori era dall’agosto 2013 cittadino benemerito. Riconoscimento che fu votato alla unanimità dal Consiglio comunale. Questa la motivazione: “Sacerdote, insegnante, studioso di filosofia e di arte a tutto tondo, senza che vi siano ambiti del sapere umanistico o letterario che non abbia esplorato e che non sia stato capace di comunicare agli altri, avvicinando anche persone non credenti a temi e contenuti di elevato significato morale, associando questi costanti spunti di natura teologica ed ontologica ad una lunga e fervente attività educativa verso le più giovani generazioni, azioni queste non disgiunte da un non meno importante impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico esistente che si è sostanziato principalmente sia nel pieno restauro della chiesa di San Giovanni Battista, riportata, sul piano architettonico e decorativo, alle originarie influenze barocche, sia all’apertura della biblioteca diocesana dove sono ospitate le preziose cinquecentine e il fondo filippino che rivestono un grande interesse storico e artistico”.

All’epoca del riconoscimento, anche Laura Boldrini, allora Presidente della Camera e terza carica dello Stato, volle omaggiarne con un messaggio la figura: «Il giusto riconoscimento ad un uomo che è stato punto di riferimento importante per la crescita umana, intellettuale e spirituale di tante generazioni di jesini. Don Attilio ci ha insegnato l’importanza della partecipazione civica nella costruzione del bene comune. Ci ha indotto a riflettere sul reale significato di principi come la solidarietà, la tolleranza e il rispetto delle differenze. Ci ha costantemente richiamati, nella sua condotta umana e nel suo insegnamento pastorale, all’accoglienza, all’inclusività, al dialogo. Ci ha esortato ad accettare con coraggio e determinazione le sfide del futuro. L’esempio di Don Attilio mi ha accompagnato in tutto il suo percorso di vita, da quando coccinella ho cominciato il mio impegno nel gruppo scout della chiesa di San Filippo a oggi».

Don Attilio era nato il 15 settembre del 1932 a Jesi, ed è morto questa mattina, 14 dicembre, alle 11 nella casa di corso Matteotti, sopra la chiesa, dove ha abitato per più di sessanta anni, da quanto è stato nominato parroco di San Giovanni Battista. È stato il parroco della stessa parrocchia per 59 anni. Aveva ricevuto il sacramento dell’unzione dei malati dal vescovo Rocconi, ieri sera, nel giorno di santa Lucia.

La salma sarà esposta nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista dalle 11 del 15 dicembre. I funerali saranno presieduti dal vescovo mons. Gerardo Rocconi, con la partecipazione di tutto il clero diocesano, sabato 16 dicembre alle 9 nella chiesa di San Giovanni Battista.

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