Jesi-Fabriano

Jesi, ecco la piattaforma digitale per la democrazia elettronica

Il software individuato è quello sviluppato dalla Municipalità di Barcellona e lanciato nel 2016, poi ripreso dal Ministero per la Pubblica Amministrazione

Una veduta del centro storico di Jesi

JESI – Utilizzare strumenti sempre più innovativi attraverso i quali favorire la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali della pubblica amministrazione. È questo l’obiettivo di fondo alla base della delibera di Giunta con la quale sono stati definiti gli indirizzi per l’attivazione di una piattaforma digitale per la democrazia elettronica.

La partecipazione di cittadini, terzo settore, enti, università, imprese e associazioni di categoria nei processi di costruzione delle politiche pubbliche rappresenta una delle pratiche di ascolto maggiormente in grado di migliorare la capacità amministrativa, di contribuire alle decisioni pubbliche, di accrescere l’efficacia delle politiche e di rafforzare la trasparenza.

In particolare, la piattaforma che sarà installata nel server del Comune di Jesi, verrà configurata in modo da consentire l’applicazione e la regolamentazione delle tre fasi salienti del processo di partecipazione attiva:

  • Spazi di coinvolgimento, in grado di offrire uno strumento di ascolto dei cittadini su questioni di interesse pubblico, accompagnati da eventi di socialità utili alla divulgazione di una informazione diffusa, chiara, esaustiva e trasparente sulle stesse;
    – Strumenti online per la discussione e la consultazione dei cittadini che facciano seguito alla preliminare divulgazione e all’ascolto, utili a comprendere gli orientamenti dell’opinione pubblica sulle tematiche di interesse dell’Amministrazione;
    – Strumenti idonei a diffondere pubblicamente i documenti elaborati nel percorso partecipativo e i contributi propositivi prodotti dai cittadini. A questi risultati verrà data adeguata divulgazione, eventualmente anche con incontri pubblici ed eventi social ai fini di restituire alla città gli esiti del percorso.

Questo strumento permetterà, per un verso, di dare finalmente completamento a quanto indicato dallo Statuto Comunale che, all’articolo 13 relativo alle modalità di consultazione della popolazione, prevede proprio forme di democrazia elettronica e, per altro, di rafforzare il legame che la nostra città deve avere con gli strumenti di dialogo e partecipazione che la contemporaneità ci può offrire.

Il software individuato è quello sviluppato dalla Municipalità di Barcellona e lanciato nel 2016, poi ripreso dal Ministero per la Pubblica Amministrazione – Dipartimento della Funzione Pubblica, da Regioni come l’Emilia Romagna e da Comuni di medie e grandi dimensioni tra cui Milano e Cagliari.
E proprio in base alle indicazioni fornite dallo stesso Dipartimento della Funzione Pubblica il software della piattaforma digitale presenta le peculiarità che l’Amministrazione comunale ritiene prioritarie, e cioè:

  • Offrire pari opportunità di partecipazione a tutte le persone, indipendentemente dal livello di istruzione, dalle competenze digitali o dal reddito:
  • Colmare i divide (digitali e fisici): può raggiungere persone che di solito non partecipano ai processi decisionali, come i giovani, le persone con disabilità o le persone che vivono in zone rurali.
  • Garantire l’accessibilità: è disponibile in più lingue e con una varietà di dispositivi, offrendo una serie di funzioni di accessibilità per le persone con disabilità.
  • Restituire i risultati: può essere utilizzato per pubblicare i risultati dei processi di partecipazione in modo trasparente e accessibile.
    La consultazione popolare relativa all’impianto Edison potrebbe già offrire una prima grande opportunità di sperimentazione.