JESI – L’auspicio di riprendere il dialogo avanzato dall’assessore allo Sport Ugo Coltorti alla Jesina Pallanuoto, che rischia di non potersi più allenare alla Comunale di via del Molino, non lascia indifferente il presidente del sodalizio Gigio Traini.
«Nel pieno rispetto del suo ruolo istituzionale e senza nulla di personale nei suoi confronti, mi permetto di dissentire su alcuni punti – chiarisce Traini – La Asur non controlla tutti i giorni ed in particolare dopo le 20 quando questi problemi (intossicazione da cloro di alcuni giocatori, ndr) si sono verificati con maggiore frequenza. Dispiace che l’assessore non creda alle nostre testimonianze e di conseguenza sottovaluti il problema». Oltre allo stato di salute dei giocatori, Traini mette in luce anche il lato economico: «La Jesina pallanuoto è nata tra mille difficoltà dovute proprio a tariffe fatte dall’Amministrazione Comunale che non consentirebbero a nessuna Asd di fare attività sportiva ad un livello decente. Parliamo di 18 euro l’ora a corsia. Adesso ne paghiamo 7 come la vasca del Passetto (vasca 8 metri più lunga) ad Ancona e spendiamo per allenarci a Jesi la cifra di 23mila euro. Se l’impianto necessita di interventi importanti come mai non vengono fatti?».
E ancora: «Il guasto era avvenuto almeno il sabato 9 alle 18.20 – continua Traini, riferendosi a delle anomalie nell’impianto di depurazione – Il 10 dicembre è stato ripristinato dopo la partita che è iniziata, alle 15. Abbiamo giocato perché fino alle 13 c’è stato nuoto libero e di conseguenza i valori dovevano essere a norma. A fine partita ho misurato il livello del cloro ed era assente. Dopo il 14 dicembre ed è la cosa più importante, l’acqua è diventata di una limpidezza mai vista. Grave l’affermazione dell’assessore secondo il quale sono venuti meno i rapporti di fiducia: non ritengo che una mail, scritta dopo alcune comunicazioni verbali, possa far venir meno un rapporto di fiducia, a meno che non ci fossero dichiarazioni false. In tal caso sono pronto a prendermi le mie responsabilità nelle sedi opportune ma non toccate i miei ragazzi». Quindi l’invito a Coltorti di fare una proposta pubblica: «Noi la valuteremo, ma sulla salute dei tesserati e sull’ingiustificato e per noi insostenibile aumento dei costi, non può esserci mediazione».