Jesi-Fabriano

Jesi: il Ponte San Carlo in condizioni precarie, traffico interdetto a bus e mezzi pesanti

Il divieto di transito scatterà tra un paio di settimane accompagnato da apposita cartellonistica stradale. L'analisi sulla vulnerabilità sismica consiglia l'abbattimento e la ricostruzione, Costo 4 milioni di euro

Il ponte San Carlo
Il ponte San Carlo
JESI – Le precarie condizioni strutturali del ponte San Carlo porteranno a una riduzione dei carichi di transito.
Il ponte in questione scavalca il fiume Esino lungo via Marconi per raggiungere il quartiere Minonna e la Statale 362 per Santa Maria Nuova, Filottrano e Macerata.

Il tecnico esterno, l’ing. Luigino Dezi, al quale l’Amministrazione comunale ha affidato l’incarico per una verifica della stabilità della struttura portante ha evidenziato questa “sofferenza” alla quale la Giunta comunale, nella sua ultima seduta, ha dato risposta, decidendo di istituire il divieto di transito per i mezzi pesanti con peso complessivo a pieno carico superiore ai 35 quintali.
Interdetto pertanto il passaggio degli autobus sia del servizio urbano che extraurbano, così come quello di scuolabus, mezzi della raccolta rifiuti e camion in generale.

Il divieto entro un paio di settimane, vale a dire il tempo necessario per avvisare l’Anas, le aziende di trasporto pubblico e le associazioni di categoria dei trasportatori, individuando percorsi alternativi.
Ponte San Carlo
Il ponte va ricostruito, costo 4 milioni di euro
Sarà affissa un’apposita cartellonistica di preavviso all’uscita di Jesi Est e Jesi Ovest della superstrada per evitare l’uscita dei mezzi pesanti su Jesi Centro. La scelta di limitare il traffico ai mezzi pesanti è stata preferita a quella di un senso unico alternato per le inevitabili code che si sarebbero formate in entrambi i sensi di marcia.

La relazione sullo stato di conservazione del Ponte San Carlo effettuata dal progettista incaricato ha evidenziato, in particolare “uno stato di conservazione piuttosto compromesso causato essenzialmente dalla prolungata esposizione agli agenti atmosferici della struttura portante e dalla mancanza di interventi di manutenzione che hanno prodotto il diffondersi di fenomeni di ossidazione nelle armature metalliche che, in alcuni casi, in particolare per quanto riguarda le staffe all’intradosso delle travi, ne hanno portato alla rottura”.

L’analisi sismica complessiva ha anche evidenziato indicatori di sicurezza piuttosto bassi. Il medesimo tecnico, alla luce delle verifiche con i carichi di traffico e dello stato di degrado osservato, ha quindi ritenuto necessaria e urgente una limitazione del traffico che interesserà, in questa fase, i soli mezzi pesanti.
Ponte San Carlo
Lo stato di conservazione, secondo le analisi tecniche, è compromesso
Per quanto riguarda la vulnerabilità sismica, lo stesso tecnico ha consigliato all’Amministrazione comunale di evitare interventi di miglioramento della struttura, preferendo a conti fatti e nell’incertezza della realizzazione di tali interventi, la demolizione e ricostruzione del ponte. Un’opera dal costo di 4 milioni di euro che il Comune di Jesi aveva già chiesto di essere finanziata con un bando del Ministero dell’Interno dedicato proprio alla messa in sicurezza di edifici e territorio. Pur avendo tutti i
requisiti per essere ammesso al contributo, l’intervento non è rientrato in graduatoria.

L’Amministrazione comunale riproporrà l’intervento nel prossimo bando e si sta attivando per individuare altre forme di finanziamento possibile.