Jesi-Fabriano

Jesi, ponte San Carlo e disagi. «Serve un Consiglio comunale straordinario»

A chiederlo dell'opposizione è Per Jesi, che intanto nella seduta di domani 26 ottobre porta il tema del soccorso d'urgenza. Sul punto Fratelli d'Italia chiede il trasporto diretto a Torrette invece che al Carlo Urbani

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JESI – Ponte San Carlo, serve un Consiglio comunale straordinario per trattare il tema dei disagi che la sua chiusura e il prossimo abbattimento stanno comportando e comporteranno ancora a lungo. A chiederlo è, dall’opposizione, Per Jesi. Ma intanto il tema del ponte si appresta a tenere banco anche domani 26 ottobre, nella prossima seduta ordinaria, portato all’attenzione sia da Per Jesi sia da Fratelli d’Italia.

Per Jesi, Consiglio straordinario su ponte San Carlo

«A 45 giorni dalla chiusura del ponte San Carlo – si legge nella richiesta avanza da Per Jesi – dopo aver ascoltato i disagi dei residenti di Borgo Minonna, Mazzangrugno e Castelrosino, che riguardano molteplici aspetti, Per Jesi chiede la convocazione di un Consiglio comunale straordinario aperto agli interventi dei cittadini delle frazioni e all’eventuale partecipazione di Enti sovracomunali che l’Amministrazione riterrà opportuno invitare». Secondo Per Jesi, serve un appuntamento «dedicato specificamente alla chiusura del ponte San Carlo per poter dare adeguata voce ai disagi dei residenti di Borgo Minonna e frazioni limitrofe, analizzare le problematiche correlate con maggiore profondità e proporre eventuali soluzioni per mitigarle».

Ponte San Carlo, Sorana (Per Jesi) sull’emergenza urgenza

È invece iscritta all’Ordine del giorno del Consiglio di domani l’interpellanza con cui il consigliere Matteo Sorana (Per Jesi) rileva la «mancata copertura del servizio essenziale di emergenza urgenza notturna specializzata e qualificata» con la chiusura del ponte. A Minonna, garantita da Cri e Croce Verde, è stata attivata la presenza sul posto in orario diurno (dalle 8 alle 20) di una ambulanza per il periodo di chiusura del passaggio del San Carlo.

«Si prevede – dice Sorana – un costo di circa 140mila euro per i circa 400 giorni di chiusura del ponte previsti, senza chiarire se tale cifra comprenda tutti gli oneri. L’ambulanza del servizio volontario prevede, per normativa vigente, che a bordo del mezzo ci sia personale appunto volontario che non possiede quindi le peculiarità del personale sanitario specializzato e formato per l’emergenza/urgenza (infermieristico e autisti ambulanza 118). Di conseguenza i tempi minimi di intervento previsti dal decreto Balduzzi e più precisamente 8 minuti per il percorso urbano e 20 minuti per il percorso extra-urbano, considerando strettamente Borgo Minonna, non variano facendo partire il 118 dal Carlo Urbani potendo intervenire a bordo, o viceversa partire subito da Minonna ma senza possibilità di intervento fino all’Ospedale cittadino.  Riferendosi al territorio retrostante al borgo Minonna verso sud (Mazzangrugno, Castelrosino…), i tempi minimi di soccorso sono rispettati esclusivamente contando sull’intervento del 118 di Filottrano, servizio che allo stato attuale prevede l’apertura dalle 8 alle 20. Nelle ore notturne (dalle 20 alle 8) i tempi minimi previsti dal decreto Balduzzi non possono essere rispettati per le aree del Comune più distanti dall’Ospedale cittadino e di prossimità (Carlo Urbani) non essendo attivo in tale orario alcun servizio 118 in sufficiente prossimità». Secondo Sorana: «Il medesimo costo annuale avrebbe potuto essere impiegato per incentivare personale  sanitario specializzato in emergenza urgenza già in forza ad AST Ancona estendendo il servizio notturno PoTes di Filottrano anche nelle ore notturne per tutta la durata della chiusura del Ponte San Carlo al fine di garantire un servizio sanitario qualificato e specializzato anche ai cittadini residenti nelle zone più distanti del territorio e non più raggiungibili in tempi congrui dalla PoTes di Jesi, attualmente l’unica attiva di notte. Come intende gestire il Sindaco, massima autorità sanitaria del territorio, questo stato di mancata copertura?».

Ponte San Carlo, le richieste di Fratelli d’Italia

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia chiede e suggerisce con una domanda di attualità una serie di interventi «al fine di alleviare i disagi ai residenti di Minonna, Mazzangrugno e Castel Rosino» e elenca «problemi e soluzioni urgenti da adottare». Fra questi, proprio con riferimento ai mezzi di soccorso, «concordare con l’Ast che i servizi urgenti di pronto soccorso, quanto meno di giorno, prevedano il trasporto degli utenti verso l’Ospedale di Torrette, certamente più facile da raggiungere percorrendo la Statale 16 bis, piuttosto che al “Carlo Urbani”, visto che per la sua collocazione nella parte più lontana della Città, questa va attraversata in costanza del traffico». Dunque un trasporto delle urgenze direttamente ad Ancona. Nel quartiere Minonna, garantito da Croce Rossa e Croce Verde, è stato intanto attivato il servizio che prevede in orario diurno (8-20) la presenza continuativa di una ambulanza, dato l’isolamento con la chiusura del ponte. Sul fronte dei transiti irregolari, FdI chiede anche: «Finché il ponte non sarà abbattuto, perché non autorizzare il transito esclusivamente ai residenti dei quartieri Minonna, Mazzangrugno e Castel Rosino, utilizzando controlli e telecamere come avviene per la zona pedonale al Centro?». Altro tema «chiedere agli istituti bancari di installare in loco apparecchiature bancomat». E poi la segnaletica: migliorare quella che indica la chiusura, verificare che la faccia presente agli utenti anche Google Maps e infine, naturalmente, «un controllo permanente per verificare costanza e continuità delle opere in corso, ai fini del rispetto dei tempi».